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I dati parlano chiaro: negli ultimi anni si fanno sempre più acquisti online e anche il settore automotive è protagonista di questa tendenza, con crescite percentuali a doppia cifra. Lo sanno bene le Case auto, che cercano di tutelarsi dalle lotte al ribasso dei prezzi e dalle contraffazioni di ricambi o accessori aftermarket, venduti sul web. Lo sanno gli specialisti degli LCV, i veicoli commerciali leggeri, che hanno esteso verso il “piccolo ed ecologico” le proprie gamme, con modelli che entrino facilmente nelle ZTL delle città per consegnare i materiali ordinati sui siti di tutto il mondo. Spazzole tergicristallo, lampadine, batterie, filtri olio, filtri aria, candele o candelette, classici ricambi da sostituire nel tempo; ma se si è intenditori e abili manualmente, anche pezzi più tecnici, come dischi freno, gruppi ottici, e pastiglie freno, parti elettroniche fino agli ammortizzatori. Insomma, chi non ha mai controllato online, tramite un motore di ricerca e poi un sito di vendita ricambi auto, quanto costi cambiare il tal pezzo guasto o usurato della propria vettura? Se non per se stessi, molte volte si può aver sentito dire da qualcuno che ha risparmiato, a prendere il ricambio sulla tal piazza di mercato virtuale. Qui però si aprono scenari molto vari, perché la fase di mercato è ancora in sviluppo e si può anche aver sentito altro, di meno positivo, che dà ragione a quel 50% di italiani che ancora non si fida, ad acquistare un autoricambio direttamente online.
Se guidiamo per esempio una tedesca premium, anche datata, siamo consapevoli che potranno esserci parti non originali ma comunque validate dal costruttore in anni di sviluppo. Diversamente molte componenti che il web ci propone nella ricerca di puro “shopping tecnico” con un codice ricambio sono spesso imitazioni non certificate, riprodotte in fretta per fare business. Il problema quanto si acquista online, dietro una bella pagina web magari di origine straniera, con un prezzo basso, è che il ricambio potrebbe non avere la stessa qualità dell’originale e, di conseguenza, non avere gli stessi standard di sicurezza. Un primo filtro è la capacità di riconoscere le parti originali in modo autonomo e farsi garantire un reso, che però non è sempre gratuito e immediato, soprattutto se arriva da fuori Europa. Se poi l’auto è usata e il ricambio originale è stato sostituito a catalogo da un nuovo codice prodotto? Altra casistica frequentissima, dove occorre fidarsi della compatibilità esposta su siti di venditori generici, o pubblicati sulle grandi piazze virtuali. Il codice ricambio di un sistemista come Bosch, per citarne uno, è composto da dieci cifre, con le prime sette spesso identiche e forme esterne simili.
Riconoscereste una sonda lambda o un debimetro da una foto, quando il formato è analogo? O da un numero di differenza, su dieci, se il ricambio viene proposto per un modello di auto come la vostra? Piccole differenze di misurazione relative al valore ossigeno o alla portata aria e il problema è dietro l’angolo: magari si verifica solo in certe condizioni di guida, dopo settimane dall’acquisto online, ma la spia si accende, il motore va in recovery e di nuovo tempo (e denaro) da perdere per sistemare il malfunzionamento. Oppure se la vecchia auto su cui si vuole risparmiare con un pezzo non originale ma conforme - comprato online a poco da un mittente X, pagato a un venditore Y e consegnato in un pacchettino striminzito dal postino - è di quelle con un’elettronica poco furba? Non si avranno spie ma solo maggiori consumi e una minore resa come nel caso dei sensori temperatura dalla curva NTC non identica. Insomma, è bello sapere che l’Italia sta seguendo il Regno Unito nel trend di crescita del commercio online, anche tecnico, ma le difficoltà ci sono, specie quando si deve pagare prima (con Paypal, bonifico o carta) qualcosa che non è un oggetto banale, come una parte dell’auto. Il cosiddetto tarocco, pur ben fatto, è in agguato.
Se è vero che quasi ogni spazzola tergicristallo assomiglia a un’altra, come anche una cinghia distribuzione, nel dettaglio non è così. Ci sono misure da rispettare e più il ricambio è tecnico, soprattutto quando l’acquisto online permette un gran risparmio, più è difficile essere certi del modello da acquistare e di come vada poi montato correttamente. Discorso ovvio, ma che si può comprendere meglio leggendo le informazioni che completano gli articoli pubblicati dai negozi online. Chi mette immagini reali del ricambio, da più prospettive, con le misure e tutti i codici ricambio sostituibili, è già un buon rivenditore. Ma non può sostituire un vero e classico ricambista, con cui è possibile parlare. I cataloghi che i costruttori preparano per le proprie reti di vendita generano link interni su ogni codice ricambio auto per verificare a che modelli si applica, da che anno a che anno, ed è persino possibile visualizzare il pezzo sulla vettura. Per esempio possiamo vedere il posizionamento di una centralina: sotto il tappetino oppure vicino alla batteria, in vano motore. È allora facile capire perché quasi la metà degli italiani che non ha ancora acquistato ricambi auto online continui a non farlo. Se si conosce il solo nome di un ricambio da sostituire o anche un codice, come possiamo sapere tutto quello che servirà effettivamente da un annuncio di vendita? Da una pur bella scheda prodotto sull’annuncio di un e-commerce rapido e conveniente, ricco di tutele commerciali ma non di assistenza tecnica? Alcune parti, come le pompe carburante o i regolatori di pressione, permettono risparmi se presi online, ma occorre sapere a cosa si va incontro nel montaggio: se si rompe qualche piccolo collegamento, se si collega male uno sfiato, è facile rimanere a piedi o con odori in auto, o peggio, a rischio sicurezza. Cose che un ricambista può dire subito al cliente che compra fisicamente al banco il proprio ricambio auto; i siti vetrina forse no, almeno non tutti.
Parlavamo prima dei cataloghi, anch’essi online, riservati ai magazzinieri delle case automobilistiche. Loro hanno una domanda, identica per ogni richiesta di qualsivoglia cliente: “Numero di telaio?”. Già, perché con quello inserito, nel portale ufficiale della casa che ha prodotto l’auto, si ottiene la “bibbia” della stessa senza margini di errore. Un metodo classico è quello di cercare e nei menù dei cataloghi di ricambio con la selezione per marca, modello e versione di auto oppure, da qualche tempo, con la semplice targa: ottimo filtro che riprende quello del VIN (numero telaio) specifico per ogni auto e per le singole parti montate.
Quando trovate una rivendita online di ricambi auto che, non solo distribuisce ufficialmente o in esclusiva i marchi venduti con tanto di certificazione, ma che offre anche una ricerca per targa con pagine ricche di informazioni per ogni ricambio trovato, allora siete già a buon punto. Oggi sono davvero pochi in Italia i rivenditori online che offrono un servizio sicuro ed esaustivo ed è il caso di Ricambia.com. Il portale del gruppo Rhiag, nato da pochi giorni, è già una star degli acquisti online di ricambi auto, a partire dalla struttura, creata sul modello di un gruppo che distribuisce autoricambi da mezzo secolo, nel mondo dei professionisti. Quando si naviga nel mare delle offerte online, la differenza è evidente: usare le proprie conoscenze affidandosi ai piccoli rivenditori, ai grandi ma esteri, o agli annunci filtrati spendendo tempo nelle piazze... Oppure scegliere un gigante del ricambio per professionisti, che si apre al mondo degli automobilisti privati che hanno scelto il fai da te. Un vantaggio? Beh, oltre quanto detto sopra, dove lo trovate un portale che rivende materiali ufficiali, come Brembo, Valeo o Delphi, a un prezzo scontato da ritirare rapidamente e quindi pagare con comodo passando da un vero ricambista? Se ci sono dubbi di montaggio o tipologia, potete chiarirli prima di avere pagato e il reso non è un problema, senza dover fare attenzione al corriere che consegna in orari difficili per chi non è sempre a casa.