Revisioni: nel 2019, spesi 960 milioni di euro

Revisioni: nel 2019, spesi 960 milioni di euro
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Sfiora il miliardo di euro l’importo che gli italiani hanno dovuto sborsare per sostenere la prova di revisione delle loro vetture, valore che risulta in crescita del +2,8% sul 2018
25 marzo 2020

Revisione auto, operazione ormai entrata tra quelle abituali per l’italico automobilista: secondo quanto conteggiato dall’Osservatorio Autopromotec, la struttura di ricerca dell’omonima rassegna espositiva bolognese dedicata alle attrezzature e all’aftermarket automobilistico, nel 2019 in Italia sono stati spesi 960 milioni di euro per le attività di revisione presso le officine private autorizzate.

Una cifra imponente, che a sua volta si divide in 646 milioni di euro incassati direttamente dalle strutture abilitate alla revisione e 314 milioni entrati nelle casse statali sotto forma di IVA ed altre imposte.

L’importo totale del 2019 è pari al +2,8% rispetto al 2018, crescita dovuta in modo esclusivo all’aumento del numero degli veicoli chiamati a revisione (appunto cresciuti del 2,8%), dal momento che non vi sono state variazioni per la tariffa stabilita per le revisioni (ferma dal 2007 a 45 euro) né per gli oneri accessori (IVA, diritti per la Motorizzazione e bollettino postale).

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L’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec suddivide anche la spesa su base regionale: a registrare l’importo maggiore è la Lombardia, con 156,4 milioni di euro (pari al 16,3% della spesa nazionale), seguita da Lazio (90 milioni), Veneto (87 milioni), Emilia Romagna (77 milioni) e Campania (76 milioni); in queste cinque regioni si concentra più della metà (il 50,7%) della spesa nazionale.

In coda alla graduatoria ci sono invece Basilicata (9,4 milioni), Molise (5,4 milioni) e Valle d’Aosta (2,5 milioni).

La revisione degli autoveicoli, come rimarca l’Osservatorio Autopromotec, è un importante strumento per la corretta manutenzione del parco circolante: l’attività di revisione, infatti, permette di verificare le condizioni di sicurezza e il livello di emissioni inquinanti dei veicoli, così da attestarne l’idoneità alla circolazione su strada.

Controllo obbligatorio previsto dal Codice della Strada, la revisione va svolta la prima volto dopo quattro anni dalla prima immatricolazione del veicolo e in seguito ogni due anni.

Ricordiamo, infine, che nell’ambito delle attività di contrasto alla diffusione del Covid-19 decise dal Consiglio dei Ministri inserite nel Decreto “Cura Italia”, c’è anche la norma che proroga la scadenza delle revisioni: il secondo il comma 4 dell’art. 92, “è autorizzata fino al 31 ottobre 2020 la circolazione dei veicoli da sottoporre entro il 31 luglio 2020 alle attività di visita e prova di cui agli articoli 75 e 78 del Codice della Strada, ovvero alle attività di revisione di cui all’articolo 80 del medesimo codice”.

Quindi tutte le scadenze da oggi al 31 luglio che riguardano tali pratiche sono rinviate al prossimo 31 ottobre 2020.

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