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Il costo della revisione di auto aumenta di 9,95 euro: lo prevede l'emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio alla Camera. Con la norma viene introdotto anche un buono "veicoli sicuri": la prima revisione fatta entro tre anni sarà esentata dall'aumento. Il bonus, però, varrà una sola volta e per un singolo veicolo nel caso in cui si posseggano più auto. L'aumento nell'immediato, quindi, non ricadrà sui cittadini ma sarà compensato dallo Stato.
La tariffa verrà aumentata attraverso un apposito decreto del Ministero delle Infrastrutture, di concerto col Mef. Dovrà essere emanato entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta della legge di Bilancio. «A titolo di misura compensativa dell'aumento, per i tre anni successivi all'entrata in vigore del decreto ministeriale - si legge nella norma - è riconosciuto un buono denominato 'buono veicoli sicuri', ai proprietari di veicoli a motore che nel medesimo periodo temporale sottopongono il proprio veicolo e l'eventuale rimorchio alle operazioni di revisione. Il buono può essere riconosciuto per un solo veicolo a motore e per una sola volta. L'importo è pari a 9,95 euro». Il costo è stimato in 4 milioni l'anno nel 2021, 2022 e 2023.
La Cna «apprezza l'emendamento approvato dalla Commissione Bilancio della Camera alla legge di bilancio con il quale viene disposto l'adeguamento delle tariffe per le revisioni auto, ferme da 13 anni», si legge in una nota. L'incremento di 9,95 euro, spiegano, «rappresenta una boccata di ossigeno per i centri di revisioni privati, una categoria che da anni registra una crescita rilevante dei costi di gestione in termini di nuove tecnologie impiegate e formazione».
«L'adeguamento delle tariffe per le revisioni auto - si aggiunge - non peserà sulle tasche degli italiani. L'emendamento approvato prevede infatti che lo Stato erogherà un bonus ai proprietari dei veicoli pari all'incremento di 9,95 euro. Al riguardo Cna sollecita il varo in tempi rapidi del relativo decreto con le modalità per il beneficio che in alcun modo dovrà essere anticipato dalle imprese». C'è però rammarico per via «dell'occasione persa per intervenire sul fronte dei collaudi e della revisione dei mezzi pesanti» dopo che la Commissione Trasporti della Camera aveva approvato all'unanimità un emendamento per affidarli ai centri privati.