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Dopo Wall Street i titoli Ferrari, attesi per il debutto al NYSE per il 21 ottobre (ma la data è ancora un'ipotesi), saranno quotati anche alla Borsa di Milano. E' quanto ha detto il primo ministro Matteo Renzi ai microfoni di RTL102.5: «Ho l'impegno di Sergio Marchionne, e gli sono grato, che comunque Ferrari si quoterà anche a Milano, ovviamente immagino in un secondo momento».
Che Ferrari possa essere quotata anche a Piazza Affari è una ipotesi alimentata dall'annuncio dalla stessa FCA, che in una nota ufficiale degli scorsi mesi parlava di un eventuale collocamento «in un altro mercato in Europa», senza però specificare che si trattasse di Milano. L'esternazione di Renzi non fa che confermare quanto velatemente annunciato dal Gruppo Fiat-Chrysler.
L'operazione sarà comunque successiva al collocamento a New York e alla ridistribuzione delle quote della Casa di Maranello. Il 9% andrà sul mercato (il valore delle azioni è stimato da FCA nella forchetta tra i 48 e 52 dollari USA per azione, l'1% sarà riservato alle banche collocatrici, il 10% rimarrà a Piero Ferrari, mentre la restante parte del capitale di Ferrari verrà distribuita tra gli azionisti di FCA, di cui Exor, la società di investimento della famiglia Agnelli, possiede il 29,16% e il 44,27% dei diritti di voto.
Lo scorporo da FCA sortirà l'effetto che il Cavallino si troverà sotto il controllo di Exor per effetto del voto multiplo consentito dal diritto olandese, dove la nuova Ferrari avrà sede legale.