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Renault Symbioz: si aggiunge un nuovo tassello ai SUV proposti da Renault. In questi ultimi mesi il brand francese ha portato al debutto un ventaglio di nuove proposte davvero interessanti andando ad ampliare la propria gamma di SUV. Se, da una parte, il segmento è già parecchio affollato, dall’altra le proposte con un prezzo di partenza “umano” scarseggiano e così, piano piano, stanno arrivando nuove proposte più accessibili anche a tasche non particolarmente profonde, come la nuova Renault Symbioz.
L’ultima proposta, in ordine temporale, ad essere sbarcata sul mercato, è proprio la Renault Symbioz, un SUV compatto che si basa sulla piattaforma CMF-C, realizzata dall’alleanza Renault Nissan e che è la medesima impiegata dalla Qashqai e dalla Duster. Una piattaforma, dunque, molto duttile e che risponde ad esigenze diverse, anche dal punto di vista del budget.
La Renault Symbioz è lunga 4,41 metri, larga 1,79 e alta 1,57 metri, con un passo di 263 centimetri e si presenta con un design tech che porta al debutto linee tese, a partire dalle profonde nervature del cofano. I fari sono full led e, oltre all’unità principale, che si sviluppa orizzontalmente, affianca una firma luminosa verticale dedicate alle luci diurne con forma a saetta. La linea laterale si caratterizza per gli inserti a contrasto nella parte bassa delle portiere per il montante posteriore molto inclinato in tinta con il resto della carrozzeria. Il posteriore della Renault Symbioz risulta essere molto massiccio, con un lunotto ridotto all’osso e gli indicatori posteriori a forma triangolare che accentuano la larghezza del mezzo.
Una volta a bordo della Renault Symbioz la posizione di guida è molto rialzata e si domina bene la strada. A prendersi la scena, posto verticalmente a sbalzo sul cruscotto è il display da 10,4 pollici, touchscreen, dedicato al sistema di infotainment che, sull’allestimento Techno, integra Google. A completare il pacchetto tecnologico, poi, ci pensa il display da 10,3 pollici pensato per chi è al posto di guida.
Nonostante le dimensioni esterne risultino compatte, la modularità dello spazio interno permette di avere, a scelta, più spazio per i passeggeri seduti nella seconda fila o, in alternativa, più spazio per i bagagli. Spostando orizzontalmente la panchetta, infatti, si passa da 492 a 624 litri, una cifra davvero considerevole all’interno del segmento.
Cosa muove la nuova Renault Symbioz? Per il momento solo la motorizzazione ibrida E-Tech 145. Si tratta di una combinazione di due motori elettrici – uno da 36 kW e un generatore di avviamento ad alta tensione da 18 kW - con un propulsore a benzina a quattro cilindri da 1,6 litri da 94 CV, abbinati a una batteria da 1,2 kWh. Più avanti, con ogni probabilità, sbarcheranno anche versioni solo a benzina mentre motorizzazioni a gasolio non sono state previste. Al momento i listini della Renault Symbioz non sono ancora stati diramati ma, in linea generale, non dovrebbero scostarsi troppo da quelli della “cugina” Qashqai.
A sfidare la nuova Renault Symbioz ci pensano due concorrenti europee: la nuova Dacia Duster e l'Alfa Romeo Tonale. Se la prima punta tutto su un'estetica che strizza l'occhio al mondo dei fuoristrada e sul prezzo accessibile, la seconda porta al debutto linee molto morbide da vera italiana, con una gamma di motorizzazioni molto ricca e un listino più alto.
DACIA DUSTER
Il SUV del Gruppo Renault, che negli anni ha venduto oltre due milioni di unità in Europa, continua a piacere molto per l’ottimo rapporto qualità/prezzo, abbinato ora a un design decisamente più sofisticato.
Sebbene le dimensioni della nuova Dacia Duster siano simili al modello precedente - 434 cm di lunghezza, 181 cm di larghezza e 166 cm di altezza - il suo design è stato notevolmente rinnovato. Presenta un'estetica più raffinata ma mantiene il caratteristico look semplice. Il frontale è più robusto, con una griglia integrata ai fari LED sottili, che sfoggiano un design a “Y” rivisitato per le luci diurne. Sotto i fari, si trovano due feritoie verticali che migliorano l’aerodinamica e riducono la rumorosità.
La scelta di utilizzare plastica colorata in origine per le protezioni anteriori e posteriori aiuta a mascherare meglio eventuali graffi, mentre gli angoli dei paraurti sono rinforzati con Starkle, un materiale che include fino al 20% di polipropilene riciclato.
I nuovi fari posteriori e i cerchi fino a 18 pollici conferiscono alla Dacia Duster un aspetto adatto aggressivo e che strizza indubbiamente l’occhio ai percorsi lontani dall’asfalto. Le maniglie delle porte posteriori sono state spostate in alto, sui montanti, mantenendo un look più pulito.
Gli interni sono stati aggiornati con più tecnologia. La versione base, l'Essential, include strumentazione mista analogica e digitale con un display a colori da 3,5 pollici, mentre le versioni più equipaggiate presentano un cruscotto totalmente digitale da 7 pollici accanto a uno schermo per l'infotainment da 10,1 pollici. Le versioni Journey ed Extreme sono dotate del sistema Media Nav con navigazione e audio 3D.
Una curiosità: parte dei rivestimenti sono realizzati con materiali ecocompatibili e sono stati migliorati sia lo spazio per i passeggeri sia quello del bagagliaio, quest'ultimo aumentato del 6%, arrivando a raggiungere fino a 472 litri per i modelli a due ruote motrici.
Sul fronte delle motorizzazioni, Dacia dice addio al diesel e introduce le opzioni ibride. Il motore principale è il Tce 130, un turbo tre cilindri a benzina con tecnologia mild hybrid a 48V, disponibile anche con trazione integrale. Rimane disponibile una versione bifuel a GPL, con il motore Eco-G 100 di 999cc e 100 CV, che promette un'autonomia di 1.300 km con i serbatoi pieni.
Infine, la Duster introduce l'Hybrid 140, già usato nella Jogger, che combina un 1.6 aspirato a quattro cilindri con due motori elettrici, per una potenza complessiva di 143 CV.
Come sempre il prezzo della Dacia Duster è estremamente competitivo. Si parte, infatti, da un listino di 17.750 euro per la versione Essential fino ad arrivare ai 21.550 della Extreme.
ALFA ROMEO TONALE
Prima dell’Alfa Romeo Milano, pardon, Junior, c’era lei, l’Alfa Romeo Tonale. Con uno stile più tradizionale rispetto alla nuova proposta della Casa di Arese, la Tonale, pur rivisti in chiave moderna, ha portato al debutto al frontale nuovi fari full LED con i tre elementi distintivi e uno scudetto di stile classico che crea l’iconico trilobo.
Così come all’anteriore, anche al posteriore si ritrovano elementi tipici delle Alfa, anche se ristilizzati, con i fari posteriori a tre elementi – a LED – che adornano il bagagliaio. Il design posteriore, in generale, è molto arrotondato, in controtendenza rispetto alla concorrenza e solo la versione ibrida plug-in presenta il doppio scarico.
Spostando l’attenzione sugli interni, la Tonale è realizzata con cura e si respira un'aria premium e tipicamente “Alfa”, a partire dalla strumentazione a "cannocchiale" che, per questo modello, è digitale e da 12,3 pollici. I materiali sono di qualità e i sedili avvolgenti. Insomma, non si potrebbe chiedere molto di più.
La nota stonata? Il bagagliaio molto piccolo per la versione ibrida plug-in che ha un volume di soli 385 litri, peggio di gran parte della concorrenza.
Spostandosi sul motore, la Tonale è equipaggiata con diverse motorizzazioni, inclusa una ibrida plug-in. Quest’ultima sfrutta un propulsore endotermico 4 cilindri da 1,3 litri e 180 CV, abbinato a un motore elettrico da 120 CV, per un totale effettivo di 280 CV. Abbinato a una batteria da 15,5 kWh, il motore elettrico garantisce una percorrenza di 69 km nel ciclo misto. Questa motorizzaziine, peraltro, è l’unica a garantire tra quelle a listino la trazione integrale.
Non manca, oltre a una versione mild-hybrid a benzina da 1,5 litri da 130 o 160 CV (quest’ultimo dotato di turbo a geometria variabile), una a gasolio, turbo, da 1,6 litri e 130 CV.
Insomma, una gamma motori davvero ampia che riesce a rispondere alle necessità di una clientela piuttosto larga.
Quanto costa l’Alfa Romeo Tonale? Il prezzo d’attacco è di 39.350 euro per la versione Sprint sia a gasolio che benzina da 130 CV. Per l’allestimento Tributo, il più completo, si parte da oltre 48.000 euro che salgono a 60.700 per la versione equipaggiata con il motore ibrido plug-in: un prezzo parecchio salato.