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Il prossimo 25 settembre si potrà vedere dal vivo in un concorso d'eleganza a Chantilly, concorso che difficilmente la Renault R5 Turbo 3E potrà vincere dare le sue proporzioni a dire il vero non molto aggraziate. Eppure una cosa è sicura: la sua vista e la promessa delle sue performance fa già tremare i polsi dei fan della mitica R5 Turbo, l'utilitaria anabolizzata che dal 1980 al 1985 vinceva nei Rallye e si guadagnava il soprannome di Turbone e che aveva anche il vizio di incendiarsi facilmente.
Il numero 3 ovviamente la definisce come l'erede della Turbo 2 ma il suffisso E, spiega il resto: si tratta di una incarnazione a batterie dell'auto da Rallye con una disposizione delle meccanica che ne ricalca lo schema, ma con due motori elettrici (uno per ruota) e una potenza complessiva di 380 CV (che era più o meno anche il limite superiore delle versioni a benzina) e 700 Nm di coppia presente all'istante sotto l'acceleratore. Il telaio a traliccio tubolare ospita una batteria agli ioni di litio da 42 kWh e rende la nuova R5 in grado di accelerare in 3,5 secondi da 0 a 100 km/h (3,9 secondi in modalità Drift) con una velocità massima che non è straordinaria (200 km/h) ma non ha importanza, per un'auto concepita in modo così sbilanciato al posteriore da essere probabilmente inguidabile se non di traverso.
E questo infatti è anche lo scopo dell'immenso alettone sporgente sul retro, che schiaccia il posteriore a terra e porta la lunghezza totale a oltre 4 metri. La trazione esclusivamente dietro agevole inoltre l'angolo di sterzata delle ruote anteriori, che governano il drifting in modo millimetrico, sia nei percorsi stretti, dove serve tanto angolo volante, sia nelle lunghe derapate veloci dove serve invece la precisione maggiore. Dato che è un'auto da vero e proprio show racing, non mancano una dozzina di supporti per le gopro all'interno e all'esterno, persino dove di regola ci sono i fari anteriori.
Disponendo di due motori indipendenti, non serve un differenziale e, anzi, la logica di scelta delle modalità può selezionare al meglio la distribuzione della coppia in funzione dell'angolo di imbardata che si vuole ottenere. Molte cose curiose anche sulla carrozzeria, come la presa di ricarica nascosta nella presa d'aria anteriore, i led rosa all'interno dei finestrini e sul frontale (che intessono giochi di luce quando l'alto sbanda) e quattro fendinebbia quadrati a led che s'ispirano a quelli della R5 turbo del passato.
Sedili sportivi in fibra di carbonio, cinture di sicurezza e volante potevano solo essere Sabelt, come le antenate, ma l'attenzione cade immediatamente sulla leva del freno a mano "monstre" sfacciatamente gialla, lo strumento magico nelle mani di chi domina le gare di drifting. Davanti al pilota della R5 Turbo fossile c'erano un tempo 10 indicatori meccanici, oggi la plancia è digitale ma con le stesse indicazioni usate come i widget degli smartphone. Per finire, le modalità di guida ispirate anch'esse ai videogame: una volta premuto il “free play” situato sulla consolle centrale si possono scegliere “Turbo” per il drifing, “Track Invader” per il gioco, “Donut” per i 360°. Il tutto sotto gli occhi rassicuranti (o minacciosi) di Drifty, un orsacchiotto di peluche di serie.
Lunghezza: 4.006 m con alettone
Larghezza: 2,02 m
Altezza: 1,32 m
Passo: 2,54 m
Sbalzo anteriore: 625 mm
Sbalzo posteriore: 740 mm
Telaio: tubulare (+fondo piatto + roll bar di sicurezza omologato FIA)
Peso: 980 kg (+520 kg di batterie)
Pneumatici anteriori: 225x35 R19
Pneumatici posteriori: 325x25 R20
Motorizzazione: 100% elettrica
Potenza: 280 kW (380 CV)
Coppia: 700 Nm
Batteria: agli ioni di litio da 42 kWh
Ricarica completa: 2 ore con caricabatterie 380V / 32A
Velocità massima: 200 km/h
0 - 100 km/h: 3,5 s (3,9 s in modalità Drift)
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