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Il settore dell’automotive in Italia è pronto a ripartire, ma anche in questi mesi di lockdown si è lavorato per mantenere la solidità necessaria per ricominciare. Delle misure messe in atto, ma anche delle prospettive per il futuro, abbiamo parlato con il direttore comunicazione e immagine di Renault, Francesco Fontana Giusti.
Come state affrontando l’emergenza COVID-19?
Francesco Fontana Giusti: «L'emergenza Coronavirus è diventata presto emergenza economica. Come tutti siamo stati aperti a livello officina per le urgenze ma dal 4 maggio ci siamo. Le concessionarie sono aperte. Abbiamo puntato molto sulla digitalizzazione per risolvere il problema del contatto tra concessionario e cliente. Chiaramente le vendite online in Italia non vanno molto bene ma con il nostro sistema di live web chat abbiamo trovato il modo di rinnovare il processo di vendita con la digitalizzazione. Le riaperture saranno a norma di sicurezza con tutto quello che serve per quanto riguarda la sanificazione degli ambienti e la protezione del personale e dei clienti».
In che modo state venendo incontro alle concessionarie?
«Le concessionarie sono fondamentali. Dobbiamo proteggerle ed abbiamo deciso di posticipare al massimo i loro pagamenti verso di noi. Le concessionarie però devono diventare più digitali come del resto lo abbiamo fatto anche noi».
«Penso che uno di problemi del lockdown sia il potere d'acquisto che è stato ridotto. Nel passato per fare offerte sulle vetture le arricchivamo di accessori a parità di prezzi interessanti, adesso invece abbiamo puntato su offerte relative all'estensione di garanzia e di manutenzione».
«Le vendite sono limitate, ma sono aumentate con un baloon che è una via di mezzo tra possesso e noleggio. Il vero noleggio è un problema, perché chi prenderebbe un'auto non sanificata? E' difficile, bisogna rivedere gli schemi di noleggio, ma la questione di utilizzo al posto della proprietà certamente andrà avanti».
«In Cina sono aumentate le vendite di auto perché dopo la ripartenza perché non vogliono prendere i mezzi pubblici, ma è interessante anche che la voglia di acquistare un veicolo è aumentata. Ma un'altra cosa che cercano sono gli accessori legati alla salute, come nel caso dei tessuti antibatterici o i filtri speciali per la climatizzazione».
Gli incentivi potrebbero servire a sostenere il settore automotive?
«La gente ha un problema di potere d'acquisto e gli incentivi darebbero una scossa sulle vendite. L'elettrico continuerà a crescere perché fa parte del futuro. Stiamo spingendo su quello che noi pensiamo sia il cambiamento ma è chiaro che al momento deve essere incentivato. Anche se dalla nostra avremo Dacia Spring, che sarà un SUV elettrico delizioso ad un prezzo accessibile».
«L'auto c'entra in parte con la rovina dell'ambiente. Il diesel è stato demonizzato ma è una proposta interessante a livello energetico, esattamente come il GPL. Ma se dobbiamo raggiungere gli obiettivi CAFE per il 2020...»
«Penso sia logico posticipare i livelli di contenimento delle emissione di CO2. Vediamo cosa succederà».
La gente ha un problema di potere d'acquisto e gli incentivi darebbero una scossa sulle vendite. L'elettrico continuerà a crescere perché fa parte del futuro. Stiamo spingendo su quello che noi pensiamo sia il cambiamento ma è chiaro che al momento deve essere incentivato
Quali sono le tecnologie su cui si deve puntare per il futuro?
«Io sono un sostenitore della sicurezza, su Clio abbiamo una ventina di ADAS e molte nostre vetture hanno i sistemi di aiuto alla guida di livello 2. Gli aerei si guidano soli da sempre, quando la tecnologia sarà pronta e le leggi ne permetteranno l'uso i sistemi ADAS permetteranno di salvare più vite».
Quali sono le prospettive per il mercato dell’usato?
«Il mercato dell’usato sarà il primo a ripartire. Anche se è una occasione anche per Dacia perché i prezzi di listino sono molto contenuti, quasi a livello di auto usate di pari categoria».