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"Il nemico del mio nemico è mio amico", all'incirca dice così il proverbio che Luca De Meo ha fatto suo in una conferenza stampa quest'oggi al Salone di Ginevra. L'alleanza con i tedeschi e i cugini di Stellantis e persino i giapponesi ha funzionato in passato e la dimostrazione, in tutt'altro settore, è la partnership franco-ispano-tedesca di Airbus, che è riuscita a contrastare molto efficacemente il monopolio di Boeing sugli aerei di linea.
"Dobbiamo trovare una soluzione creativa e trovarla in fretta - ha detto De Meo - e condividere i costi attraverso queste alleanze per costruire auto elettriche più economiche, batterie, motori elettrici e elettronica e investire nelle batterie LFP (litio-ferro-fosfato) più economiche, proprio come hanno fatto i costruttori cinesi con l'aiuto del loro governo". I sussidi statali alle fabbriche cinesi sono sotto indagine da parte della Commissione Europea, ma le informazioni relative sono assimilabili ad un segreto di stato e quindi inesistenti o impossibili da ottenere.
La soluzione Renault come approccio alle piccole elettriche economiche è esposta qui a Ginevra in due salse di cui una - paradossalmente- è cinese al 100%, la nuova Dacia Spring, mentre la Renault 5 E-tech costruita sulla nuova piattaforma Ampere è più europea, così come la futura Twingo, con la quale Renault ha aperto una trattativa di cost-sharing con Volkswagen.
De Meo ha suggerito anche alla (futura) Commissione Europea l'introduzione di norme più flessibili nel regolamentare le emissioni e agevolando anche l'adozione di piccole auto in stile Kei Car giapponesi da usare in città, una soluzione che Suzuki, per esempio ha già bell'e che pronta, ma anche Nissan e Honda. Un altro provvedimento è tagliare l'IVA sulle auto elettriche con meno di 30 kWh come succede in Francia, o altri benefici.