Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Per festeggiare i 50 anni della celeberrima Berlinette, Yann Jarsalle, Designer e Axel Breun, Direttore Concept e Show Car di Renault Design, hanno reinterpretato i codici stilistici originari, integrando, al tempo stesso, il nuovo linguaggio formale di Renault, inaugurato da Laurens van den Acker sulla concept-car DEZIR, e rapidamente declinato sui futuri modelli del brand.
il codice stilistico
La nuova identità estetica del frontale, che vanta una losanga in posizione verticale, presenta un design teso e moderno, in quanto come precisato da Laurens van den Acker «non abbiamo voluto realizzare un design retrò: l’obiettivo era inserire il modello nella modernità di oggi, con sottili allusioni al passato.»
La concept-car Renault Alpine A110-50 esprime gli elementi stilistici più emblematici della A110, con una carrozzeria valorizzata da giochi di luce, proiettori addizionali semicircolari bombati e sistema di illuminazione full-LED, di colore giallo, oltre che con un lunotto che rende visibile il motore in posizione centrale posteriore, due prese d’aria, una per fiancata e demandate al raffreddamento della trasmissione e del vano motore.
Realizzata da Faster, la carrozzeria in fibra di carbonio presenta una nuova tinta blu, che reinterpreta e riattualizza il “blu Alpine”. Le porte beneficiano di una cinematica degna delle più sofisticate G.T.: il cofano anteriore si apre in avanti, quello posteriore all’indietro e le porte adottano un’apertura ad ala di gabbiano.
All'interno
Queste ultime permettono di accedere ad un posto di guida biposto che adotta il nero come tinta predominante, con il sedile conducente con logo impunturato “Renault Alpine A110-50”, equipaggiato con cinture di sicurezza a quattro punti Sabelt ed impreziosito da numerose sfumature di blu, mentre il conducente riceve tutte le informazioni dal display a colori del volante, realizzato da Renault Design, tecnologicamente identico a quello della Formula Renault 3.5.
Nata dal know-how di Renault Sport Technologies, la Alpine A110-50 beneficia dell'esperienza acquisita con la Mégane Trophy, di cui riprende la base tecnica, mentre il telaio tubolare è stato irrigidito e ha subito numerose evoluzioni, tra cui la modifica del rollbar dell’abitacolo e della traversa centrale del vano motore, ribassati nelle officine di Tork Engineering per adattarsi all’altezza del veicolo, più basso rispetto a Mégane Trophy.
Lo sviluppo
Gli studi digitali sono stati realizzati da Renault Design, Koller ed Etud Integral, e il montaggio conclusivo assicurato da Protostyle. La ripartizione finale delle masse è del 47,8% all’anteriore. Per facilitare il lavoro delle équipe di manutenzione, questa concept-car integra un sistema pneumatico di pistoni di sollevamento, derivato dalle competizioni di endurance, che consente di sostituire le ruote con rapidità.
L'aerodinamica
Molto curata su questa vettura l'aerodinamica, infatti, anteriormente, uno splitter nascosto nel paraurti crea una depressione che genera, a sua volta, un appoggio aerodinamico. Posteriormente, un diffusore accelera il flusso d’aria sotto il fondo piatto. Indotto per oltre un terzo dall’effetto suolo, l’appoggio è completato da uno spoiler posteriore regolabile.
Lo studio e la progettazione di questi flussi d’aria si basano sull’utilizzo della Computational Fluid Dynamics, una tecnologia utilizzata, in particolare, in F1. La C.F.D. Consiste nello studio dei movimenti di un fluido, o dei loro effetti, mediante risoluzione numerica delle equazioni che corrispondono alla meccanica di quest’ultimo: una tecnica già utilizzata da Renault Sport Technologies per affinare l’aerodinamica e studiare le reazioni di Nuova Mégane Trophy in funzione dei flussi d’aria.
Un pò di dati
Il passo della Renault Alpine A110-50 è pari a 2.625 mm, identico a quello della Mégane Trophy, mentre le carreggiate sono lievemente più ampie, con 1.680 mm all’anteriore e 1.690 mm al posteriore. Gli specifici cerchi da 21’’, fissati da un dado centrale, calzano pneumatici Michelin omologati per la circolazione stradale.
Gli ammortizzatori Sachs, regolabili in compressione e rilascio, sono montati direttamente sui triangoli inferiori. Sono previste numerose possibilità di regolazioni indipendenti: angolo di incidenza, campanatura e parallelismo, altezza della scocca, antirollio. Inoltre, per favorire il piacere di guida, sono stati esclusi i dispositivi di assistenza elettronica. L'impianto frenante è sovradimensionato e sfrutta dei dischi ventilati in acciaio, da 356 mm di diametro, completati da pinze a 6 pistoni. Al posteriore, il diametro dei dischi è di 330 mm, con pinze a 4 pistoni.
Elaborata su base Mégane Trophy, la concept-car Renault Alpine A110-50 ne riprende le principali caratteristiche tecniche. Il propulsore Renault V4Y è un V6 3,5 litri 24V, montato in posizione centrale posteriore, ed eroga 400 CV. Il carter inferiore (semi-umido), i componenti mobili (pistoni, bielle, albero motore), la distribuzione (alberi a camme, molle delle valvole) e l’impianto di scarico sono specifici rispetto alla versione che equipaggia i modelli di serie, oltre al sistema di aspirazione in carbonio della Mégane Trophy V6.
Elettronica Magneti-Marelli
L’alimentazione del collettore di aspirazione è garantita da una nuova presa d’aria, integrata nel tetto: un’evoluzione che amplia il range di utilizzo del motore, mentre la mappatura del motore è stata ottimizzata, in funzione di tali modifiche. La Alpine A110-50 adotta una trasmissione sequenziale semi-automatica a 6 rapporti e una frizione bidisco che può essere attivata tramite l’apposito pedale, oppure con una levetta al volante. La trasmissione è disposta longitudinalmente dietro il motore ed integra un differenziale autobloccante a slittamento limitato (dischi e rampe), con precarico regolabile. Specifica anche la frizione bidisco cerametallica, che viene automaticamente attivata all’atto dello scalo di marcia, per promettere un passaggio dei rapporti rapido.
Fornita da Magneti-Marelli, la centralina Marvell 6R integra la gestione del motore e della trasmissione, nonché l’acquisizione dei dati, che possono essere analizzati grazie alla versione 4 del software Wintax che consente l’analisi di oltre una cinquantina di parametri: regime motore, rapporto innestato, angolazione del volante, velocità del veicolo, posizione dell’acceleratore, pressione nei circuiti dell’impianto frenante, etc.