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Il governo britannico guidato da Keir Starmer ha annunciato una significativa revisione delle politiche ambientali applicate al settore automobilistico, rivedendo il tanto discusso mandato ZEV (Zero Emission Vehicle). Il cambiamento più rilevante riguarda l’estensione della possibilità di vendere auto ibride fino al 2035, annullando così il divieto precedentemente fissato per il 2030 dal governo di Boris Johnson.
La decisione nasce dalla crescente consapevolezza che il mercato dei veicoli elettrici sta affrontando una fase di rallentamento inaspettato. Le vendite non stanno rispettando le previsioni ottimistiche di qualche anno fa, rendendo difficile per i costruttori centrare obiettivi ambiziosi, come il 28% di vendite elettriche entro il 2025. Già nel 2023, con un obiettivo più modesto (22%), molti produttori hanno dovuto applicare forti sconti ai propri modelli a batteria, riducendo sensibilmente i margini di profitto.
L’attuale esecutivo ha quindi deciso di correggere il tiro per rendere più sostenibile la transizione energetica del settore automotive. La nuova linea politica tiene conto sia delle difficoltà economiche del comparto, sia delle tensioni internazionali – come i dazi imposti dagli Stati Uniti – che rischiano di complicare ulteriormente il quadro per i costruttori europei.
Confermata la volontà di bloccare la vendita di nuove auto esclusivamente a benzina o diesel dal 2030, il governo ha però aperto alla possibilità di continuare a vendere veicoli ibridi fino al 2035, facilitando così una transizione più graduale. Si tratta di una misura che riflette anche il comportamento dei consumatori: le immatricolazioni di auto ibride sono aumentate del 37,9% su base annua, segno di una preferenza del pubblico per le soluzioni intermedie rispetto al passaggio diretto all’elettrico puro.
Nel periodo tra il 2030 e il 2035, tuttavia, i costruttori dovranno garantire che le emissioni medie delle vetture termiche vendute siano inferiori del 10% rispetto al 2021.
La modifica al mandato ZEV è stata accolta con favore dalle case automobilistiche, che potranno tirare un sospiro di sollievo. Toyota, ad esempio, aveva espresso preoccupazione per la possibile uscita di scena della Corolla ibrida prodotta a Burnaston, mentre ora il suo futuro appare più sereno.
Anche Kia e varie associazioni di settore hanno apprezzato la maggiore flessibilità introdotta. Tuttavia, Ford UK, attraverso le parole della presidente Lisa Brankin, ha sottolineato che si tratta solo di un piccolo passo nella giusta direzione: Il mercato dei veicoli elettrici ha bisogno di un salto in avanti, non solo di piccoli aggiustamenti. Servono incentivi concreti per aiutare i clienti a fare davvero il passaggio alla mobilità elettrica.
Il nuovo pacchetto di misure include anche l’estensione fino al 2035 per la vendita di furgoni con motore termico, che potranno coesistere con versioni ibride. Ridotte inoltre le sanzioni per le case automobilistiche che non raggiungono gli obiettivi ZEV: da 15.000 a 12.000 sterline per ogni veicolo fuori soglia.
Infine, i piccoli costruttori britannici sono esentati dagli obblighi ambientali tra il 2030 e il 2035. Questo significa che nomi storici come Morgan, Caterham, Ariel, BAC, ma anche McLaren e Aston Martin, non saranno tenuti a rispettare le nuove regole, garantendo loro maggiore libertà nello sviluppo di modelli a combustione o ibridi.