Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
In occasione dell’83° Salone Internazionale di Ginevra la Casa di Sant’Agata Bolognese ha presentato in anteprima mondiale l’incredibile Lamborghini Veneno, hypercar che porta ad un livello ancora più estremo il linguaggio stilistico del marchio del Toro e che sarà realizzata in soli tre esemplari (già tutti venduti) offerti alla cifra di 3,6 milioni di euro l’uno.
Della nuova Veneno, realizzata per celebrare il cinquantesimo anniversario della Lamborghini che ricorre proprio quest’anno, ne abbiamo parlato con Maurizio Reggiani, Direttore dello Sviluppo di Automobili Lamborghini.
La Lamborghini Veneno è una vettura semplicemente stupefacente...
«Sì, perché abbiamo cercato di fare del nostro meglio per realizzare la vettura celebrativa del cinquantesimo anniversario della Casa del Toro. Volevamo realizzare qualcosa che non avesse mai visto nemmeno Lamborghini e che nemmeno Lamborghini pensava che potesse esistere».
Al Salone di Ginevra 2013 ci sono vetture per cui non si parla più di 0 a 100 km/h ma di 0 a 300 km/h. Quali sono le prestazioni della Veneno in questi termini?
«Questa vettura è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, un risultato veramente eccezionale. Grazie all’alleggerimento della vettura di 125 kg abbiamo raggiunto un peso complessivo di 1.450 kg a secco, mentre la vettura ha 750 CV di potenza. Questo ci garantisce di essere i best in class nello 0-100 km/h, nello 0-200 km/h ma anche nello 0-300 km/h».
La Veneno rappresenta un'evoluzione del design Lamborghini, introducendo anche alcune linee curve...
«Su questa vettura hanno lavorato gomito a gomito aerodinamici e designer. Ognuno tendeva a voler far prevalere lo stile sulla funzionalità aerodinamica o viceversa. Alla fine abbiamo ottenuto un perfetto bilanciamento tanto che possiamo definire la Veneno come la vettura con la migliora aerodinamica applicata al design, o viceversa. Le forme della Veneno sembrano disegnate dal vento e ogni forma ha una funzione aerodinamica».
Qul è la differenza nel realizzare una vettura destinata a tre clienti e un modello di larga scala come la Aventador?
«Quando si fanno vetture di questo tipo, destinate ad un numero limitatissimo di clienti, l’obiettivo è di realizzare un modello talmente unico da riuscire a scioccare i clienti, che devono rimanere meravigliati e letteralmente a bocca aperta. Ottenere questo risultato non è sempre facile. Mentre si realizza una vettura del genere bisogna avere la capacità di andare oltre il miglior risultati di cui si è capaci. Occorre pensare con la testa del potenziale cliente, che spesso è una persona già in possesso di vetture di questo tipo. È un cliente che “ha già tutto” e noi dobbiamo essere in grado di stupirlo ancora una volta. Bisogna, in poche parole, materializzare un sogno».