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Eh beh, signori miei. Il video qui la dice tutta, sul fatto che la realtà supera la finzione cinematografica in peggio. Si parla di motori e di strada affrontata “da pirla” ma, altro che Lloyd Christmas (Jim Carrey) e Harry Dunne (Jeff Daniels) ne "Scemo e più scemo". I due, con il loro mini motorino barattato al posto di quella specie di Van peloso, congelati fino ad Aspen, erano geni di livello inferiore a questo (nota la battuta: “Proprio quando penso che non è possibile, che tu sia ancora più scemo, te ne vieni fuori con una cosa così… E di botto ti fai perdonare completamente!).
Qua si vede un uomo letteralmente “appeso” al suo di motorino, taroccatissimo, mentre fila sparato come pochi in autostrada, infrangendo una bella quantità di regole del Codice e del buon senso. Senza casco, con una mano appesa alla manetta, ovviamente full-gas e per il resto solo cercando di andare il più forte possibile per più tempo possibile.
Ottima invero la prestazione nervosa e muscolare sua, per l’equilibrio aerodinamico mantenuto a lungo: oltre il minuto e mezzo, in isometrica con quel vento addosso. Buona anche quella del due tempi limato e carburato e dovere, di performance (e vorrei vedere, pensando se inchioda di sorpresa perchè troppo magro).
Un po’ meno di livello forse la potenzialità di frenata, a tamburo. Ma tanto a quella velocità, con quell’abbigliamento tecnico, non ci sono problemi a gettarsi dal mezzo prima di cadere.
A filmarlo, nella sua grande impresa stradale oltre i limiti (circa 150/160 Km/h da tachimetro) degli amici che lo affiancano restando poco indietro. Lo spazio che serve nella eventuale possibilità di decapitarlo, o farlo a pezzi ben compressi sull’asfalto qualora gli fosse scappato il ferro di mano.
A titolo di citazione storica, sulla postura da tenere in moto per andare davvero al massimo, torniamo in Italia nel vecchio secolo. Quando si correva in strada perché ci era organizzata una gara vera, di moto vere, il nostro Tino Brambilla 65 anni fa usava già uno stile simile, per massimizzare la top-speed delle MV Agusta di piccola cubatura. Ma erano altri tempi, altri scopi e con il casco in testa i piedi si puntavano bene, per non “volare via” alla prima occasione.