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L'iter parlamentare era iniziato nel giugno del 2013 e ieri sera, dopo quasi due mesi di discussione, il disegno di legge che introduce il reato di omicidio stradale e nautico è stato approvato dalla commissione Giustizia di Palazzo Madama. Relatore, Giuseppe Cucca del Pd. Ora il testo passa al Senato. Cucca prevede che la discussione inizierà a giugno e poi sarà il turno della Camera. Quindi, entro la fine di quest'anno la legge potrebbe diventare realtà.
Le pene
Il testo del ddl approvato ieri in Senato prevede la pena del carcere da 8 a 12 anni per chi uccide una persona guidando un veicolo, o una barca o una moto d'acqua, sotto l'effetto di alcol o sostanze stupefacenti. Pena che può salire fino a 18 anni in caso di omicidio plurimo. Inoltre la patente di guida potrà essere revocata fino a 30 anni. Pene quasi altrettanto pesanti anche per chi causerà la morte di una persona in seguito a una manovra pericolosa anche senza aver assunto alcol o droghe, dai 7 ai 10 anni.
Rientrano in questo caso, per esempio, l'attraversamento con il semaforo rosso, il sorpasso in prossimità di attraversamento pedonale o l'inversione di senso di marcia dove vietata. Sempre da 7 a 10 anni di pena per chi provoca un incidente mortale guidando imbarcazioni, o moto d'acqua, dove vietato o viaggiando a velocità doppia rispetto al consentito.
Revoca della patente fino a 30 anni
La revoca della patente arriva a 15 anni in caso di incidente mortale in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti, che sale a 20 anni se in precedenza si è stati sottoposti positivamente all'alcoltest. In caso sia superato anche il limite di velocità, scatta la revoca massima di 30 anni. Non si parla quindi più di ergastolo della patente, che sarebbe incostituzionale, ma la revoca così lunga otterrebbe lo stesso scopo. Tra le novità che potrebbero essere introdotte successivamente si parla anche di aggravanti in caso di fuga dopo l'incidente, considerato che il numero dei pirati della strada è in aumento.
La commissione del Senato ha approvato il testo del ddl praticamente all'unanimità. Contraria Forza Italia che ritiene eccessiva la sospensione di 30 anni, mentre Carlo Giovanardi, Ncd, e il Gruppo Misto hanno chiesto maggiore flessibilità in base ai singoli casi e al pregresso dei responsabili.