RC Auto “familiare”: le assicurazioni non ci stanno

RC Auto “familiare”: le assicurazioni non ci stanno
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L’Ania avverte: senza la minaccia della classe di merito si disincentiva la guida responsabile
4 dicembre 2019

Come era prevedibile, alle compagnie assicurative la cosiddetta “RC auto familiare” non piace. L’Ania, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, ha infatti contestato la norma contenuta nel dl fisco che estende anche ai rinnovi e a veicoli diversi tra loro l’applicazione della classe di merito più alta assegnata al familiare convivente, di fatto un’estensione della nota “legge Bersani”.

Vicina all’approvazione dopo aver ottenuto il via libera dalla Commissione Finanze della Camera, viene definita dall’Ania, una disposizione che «condurrebbe a conseguenze davvero distorsive per la sostenibilità del sistema assicurativo della rc auto, a danno di tutti gli utenti».

Il problema? L’Ania indica il riflesso negativo sui comportamenti al volante. «La compartecipazione dell’assicurato al costo dell’operazione assicurativa in ragione del suo stile di guida e della sua sinistrosità costituisce prima garanzia per tutti i cittadini, disincentivando condotte spericolate o comunque imprudenti», sostiene l’associazione.

«E’ del resto noto - prosegue una nota ufficiale - che il fattore che più incide sull’entità dei premi è, naturalmente, il costo di una sinistrosità che deve essere controllata e contenuta - prima ancora che per i suoi riflessi assicurativi - per presidiare le superiori esigenze della sicurezza stradale. E, dunque, quel che ci si dovrebbe attendere da un legislatore illuminato è la messa in assetto di regole che incentivino, anziché depotenziare, comportamenti e stili di guida corretti e virtuosi».

In poche parole, per l’Ania, visto che l’assicurazione costa e costa ancora di più per ogni incidente provocato, gli automobilisti sarebbero disincentivati a comportarsi bene alla guida senza la minaccia di scendere di classe di merito e dunque pagare un premio più alto. 

In realtà, la disposizione prevede l’agevolazione dell’assegnazione della classe di merito più alta del familiare convivente a patto che questi non si sia reso responsabile o corresponsabile di incidenti nell’ultimo quinquennio. Per l’Ania però «il dato sugli incidenti causati da ciascun assicurato si azzera in fase di rinnovo, impedendo di valorizzare le condotte di guida virtuose a scapito di quelle meno prudenti o, addirittura, troppo disinvolte».

In conclusione, per gli assicuratori, «quest’ultimo provvedimento, lungi dal produrre gli effetti utili attesi, finirebbe in ogni caso per impattare negativamente sui prezzi soprattutto a danno degli utenti più virtuosi e delle famiglie presumibilmente appartenenti alle classi meno agiate che posseggono un solo mezzo».

Anche il Codacons si è espresso con perplessità sulla rca “formato famiglia”: «Sulla carta l’Rc auto familiare potrebbe portare reali vantaggi per gli assicurati, specie i neopatentati, ma il rischio concreto è che le compagnie di assicurazioni reagiscano alla misura aumentando in modo lineare le tariffe per tutti, in modo da recuperare i minori guadagni – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Una possibilità tutt’altro che remota, vista l’esperienza del passato, e per questo vigileremo con la massima attenzione affinché le imprese assicuratrici non annullino i vantaggi per i consumatori garantiti dal provvedimento», ha dichiarato il presidente Carlo Rienzi.

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