Rally Maya 2022: Il piacere del viaggiare nel tempo

Rally Maya 2022: Il piacere del viaggiare nel tempo
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Gli appunti di viaggio della nostra inviata al Rally di Maya Prisca Taruffi
3 giugno 2022

L’anno scorso, in occasione della mia partecipazione alla Carrera Panemericana, in occasione dei 70 anni dalla vittoria di mio padre Piero Taruffi, arrivò  l’inaspettato invito per partecipare al Rally Maya da parte del suo fondatore e presidente, Benjamin De la Peña. Una gara di regolarità molto apprezzata in Messico ma praticamente sconosciuta dalle parti nostre. Una sorta di Mille Miglia dello Yucatan!

Per questa competizione, le auto devono avere più di 40 anni e avere il 90% di originalità per poter partecipare a una delle quattro categorie di età: veicoli fabbricati dal 1915 al 1931, dal 1932 al 1949, dal 1950 al 1960 e dal 1961 al 1975.

  • Per me Un motivo in più per lanciarmi in una nuova sfida in Messico, paese che considero quasi una seconda casa e dove il ricordo di mio padre “El Zorro Plateado” è ancora vivo e tangibile.
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Il rally, partito da Cancun, ha visto oltre 100  equipaggi al via provenienti da Messico, Europa, America Centrale e Sud America che si sono sfidati lungo i 1200 chilometri del percorso  fino a raggiungere Xcaret località turística nei pressi di Playa del Carmen.

Ancora una volta mi sono ritrovata al volante della stessa Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1960, prestatami  dall’arch.Francisco Lopez Guerra, con la quale in veste di Gran Marshal avevo preso parte alla Carrera Panamericana dello scorso anno.

  • Una vettura di grande fascino con la particolarità di avere dipinto sul cofano motore, il ritratto di mio padre. Una emozione incredibile come quella provata sfogliando il road book dove c’era una bella foto del Zorro Platedo
  • In questa ottava edizione del Rally Maya ero l’unico equipaggio femminile in coppia con Marina Grassi, copilota che avevo conosciuto in Italia quando correvo nel campionato italiano rally. Marina oggi vive in Messico a Playa del Carmen e con grande entusiasmo ha accettato il mio invito. E’ stato bello ritrovarsi dopo tanti anni…….

 

22 maggio: Tappa n.1 Cancun-Chiquila’

Dopo le verifiche tecniche e sportive, alle h 9 del 21 maggio dalla Marina di Cancun è partita la prima vettura. Noi con il numero 29 poco dopo. 

La temperatura era ancora accettabile ma già in tarda mattinata abbiamo iniziato a soffrire il caldo. 

La nostra Giulietta naturalmente non aveva l’aria condizionata e il motore 4 cilindri anteriore elaborato a 2000cc, emanava un calore incredibile. In caso di temperatura eccessiva del motore, i meccanici mi avevano installato una ventola supplementare che a dire il vero non ho mai dovuto inserire. 

Alla fine della tappa terminata a Chiquila’, avevo i piedi lessi…

Lasciate le auto in corrispondenza dell’ imbarcadero, siamo salite sul ferry che ci ha trasportato sulla magnifica isola di Holbox dove durante la cena sono state premiate  le tre auto vincitrici del concorso di eleganza che accompagna da sempre il Rally Maya. 

24 maggio: Tappa n.2: Chiquila’-Uxmal

A differenza della tappa iniziale, la seconda tappa è stata piuttosto lunga con oltre 320 chilometri. Il nostro maggior nemico è stato il caldo con temperature dentro l’abitacolo oltre i 40 gradi. Lungo il percorso abbiamo incrociato le prime vetture ferme  con il cofano aperto….

All’ improvviso, al sole torrido si è aggiunta una improvvisa pioggia tropicale sebbene mi era stato detto che il periodo delle piogge tropicali fosse più avanti

I tergicristalli della mia Giulietta a fatica riuscivano a scalsare l’acqua. In quell’istante mi è venuto in mente di usare il piede di velluto come usava consigliarmi mio padre in caso di guida sul bagnato. 

A fine tappa mi sono consolata pensando che durante il giorno di riposo avrei visitato il sito archeologico di Uxmal, una delle meraviglie della natura.

 

26 maggio Tappa n.3: Uxmal-Santa Elena-Ticul-Dzan-Mani-Uxmal

Tipica tappa ad anello dove abbiamo toccato i “puebos magicos” piccoli villaggi con tanta storia alle spalle. Una tappa dove abbiamo trascorso molto tempo tra i villaggi e poco tempo al volante.

Qui nello Yucatan di curve ce ne sono davvero poche, non essendoci le montagne come in altre parti del messico.In compenso dovevo fare molta attenzione ai cosiddetti “topes” , insidiosi riduttori di velocità presenti soprattutto in concomitanza dei centri abitati che se presi troppo velocemente possono distruggere le sospensioni dell’auto.

 

28 maggio Tappa n.4 : Uxmal-Xcaret 

L’ultima tappa del Rally Maya è stata senza dubbio la più lunga con 380 chilometri ma anche la più noiosa.

Più volte ho rischiato il colpo di sonno, dovuto al caldo soffocante e ai rettilinei infiniti da percorrere a velocità non superiori agli 80 chilometri orari. Una vera tortura per chi come me ama schiacciare sull’acceleratore.

Ma il bello di questo rally sono altri aspetti come l’impegno sociale che grazie all’appoggio di vari sponsor permette di donare aiuti economici a varie associazioni di volontariato. 

In definitiva il Rally Maya, con un indotto oltre gli 8 milioni di dollari, rappresenta  il miglior connubio fra motorismo storico e promozione del territorio, tanto che da quest’anno ha ricevuto il riconoscimento ufficiale da parte della Fiva che lo ha inserito nel suo calendario eventi.

  • Unica nota negativa dal punto di vista sportivo a mio avviso, è stata la la troppa tecnologia che ha prevalso sulle reali capacità dell’equipaggio che come il nostro si è avvalso unicamente del road book e del cronometro

Difatti i vincitori delle varie categorie hanno tutti usato gps sofisticati con velocimetro collegato tramite dei sensori alle ruote in grado di fornire in tempo reale velocità, e distanze all’equipaggio.

Mi auguro che nella prossima edizione si faccia un passo indietro dando maggiore spazio alla bravura e capacità manuale degli equipaggi

Hasta la vista! 

Prisca Taruffi 

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