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Alghero, 7 Giugno - Monte Lerno, ovvero dove tutto si capovolge. Come l’Italiano, anche il Mondiale deve versare il suo contributo di colpi di scena sui sessanta chilometri della lunghissima prova speciale, e analogamente arriva un Pilota che ne approfitta e cambia drasticamente il corso delle cose.
Latvala: tanta sfortuna
Jari-Matti Latvala aveva vinto le prime tre speciali del giorno, e con otto successi sulle undici, il finlandese poteva guardare con legittimo compiacimento al grande lavoro fatto nei primi due giorni di gara dell’Italia Sardegna. Un lavoro difficilissimo, perché in undici operazioni il guadagno era stato ridottissimo. Sebastien Ogier restava quasi incollato alle sue spalle, in ritardo di appena una dozzina di secondi. Per avere un quadro più chiaro della qualità dell’opera bisognava guardare più indietro, e scoprire l’abisso che separava la coppia di testa dagli ormai sdentati aggressori delle retrovie.
Ostberg, Mikkelsen e Evans erano anni luce indietro, un munito e 15, uno e mezzo, oltre tre nel caso dell’avvilito inglese. Latvala sembrava ormai poter difendere il piccolo, preziosissimo bottino, poi tutto è svanito all’ottavo chilometro. Neanche un cambio di ruota a tempo di record poteva “salvarlo”. Adesso il finlandese è terzo, lui questa volta perso due minuti alle spalle del compagno di squadra e Campione del Mondo. Ogier ha la gara in pugno. A quattro prove dalla fine nel Ostberg né lo sfortunato Latvala, che peraltro ha ammesso l’errore, possono avanzare la benché minima pretesa. Più contento Ostberg, che ha guadagnato una posizione insperata, e relativamente ancor di più Neuville, che rientra nella festa al Micky’s Jump fermando il cronometro sul terzo miglior tempo.
Ogier: non è detta l'ultima parola
Per Sebastien Ogier è, sulla carta, una passeggiata, e solo un altro colpo di scena, sarebbe l’ennesimo di Rally bellissimo ma spietato, potrebbe modificare l’aggiornamento alla fine della penultima giornata di gara. Cala Flumini, due volte, Castelsardo, Tergu-Osio, poi il Rally Italia Sardegna 2014 va in archivio.
Woodstock. Sull’altura mancavano solo le colonne di altoparlanti e la pioggia scrosciante, e sarebbe sembrato di rivivere il concerto del mito rock. Il piazzale che è la cartolina dell’Italia Sardegna è uno spettacolo emozionante, che tutti gli appassionati dovrebbero vivere almeno una volta nella vita.
Ci si arriva con fatica arrampicandosi per chilometri, e bisogna programmare con cura la trasferta anticipando i tempi all’inverosimile. Ma gli apassionati sanno farlo. La rampa di cemento che porta sulla cima di pietra e polvere è un budello in mezzo al bosco riempito di macchine, moto, vespe, motorini e biciclette. Una salsiccia di metallo al profumo di mirto. Quando la strada è al “completo” non ci passa neanche il carabiniere preposto alla sorveglianza al limite dello sbarramento. Ma è già pieno di furgoni e camper anche oltre, ai lati dei muretti di pietra a secco, gente che si è mossa il giorno prima e che bivacca più o meno come gli hippie del tempo.
Al salto di Micky c’è la storia del Rally in Sardegna, che rivive ogni anno. Il salto cieco che si perde nel bosco e i riferimenti per misurare a vista il valore dello show a cui nessun Pilota si sottrae, le “tribune” naturali di granito, impalcature, torrette di tubi e tavole, i chioschi, lo sfondo della vedetta, i gazebi con la coltelleria della vicina Pattada. Montagne di salsicce, pancetta a rotazione continua sui bracieri, quintali di lattine di birra, la maggior parte vuote. Il prato inondato di pubblico, paziente, in attesa del passaggio al mattino e di quello del pomeriggio. Pochi secondi di brivido. Manca una sola cosa, la musica. Quella si sente arrivare dal parco eolico, e i decibel si assorbono sulla pelle sulla vetta del Monte Lerno.