Quella volta che la Bugatti Veyron doveva passare i crash test (Dallara Group) [VIDEO]

Quella volta che la Bugatti Veyron doveva passare i crash test (Dallara Group) [VIDEO]
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I retroscena che in pochi conoscono di una hypercar da due milioni di euro : quando la Volkswagen decise di realizzare la Bugatti Veyron, sorse un grosso problema... e la soluzione era in Italia
29 agosto 2024

L'ing. Andrea Pontremoli, CEO di Dallara Group, racconta in una intervista rilasciata al Direttore Didattico del corso di formazione Evolution Forum Business School, Gianluca Spadoni, sul valore del lavoro e l'esperienza il caso della Bugatti Veyron, vettura "impossibile" per mille aspetti tecnici che ha fatto impazzire gli ingegneri prima di essere pronta per la vendita a due milioni di euro al pezzo e oltre. 

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Correva l'anno 2005, nasce la Veyron, ma prima...

La rinascita del marchio Bugatti per realizzare esclusivamente hypercar a maggior lustro del marchio Volkswagen è fermamente voluta Ferdinand Piech, nipote di Ferdinand Porsche, che non bada a spese per realizzare quella che all'epoca era l'auto più potente e veloce del mondo: oltre 1000 CV e 407 km/h di velocità massima. Ha un motore a 16 cilindri da 8 litri, quattro turbocompressori, trazione integrale, carrozzeria in composito. Uno dei maggiori difetti riscontrati nei prototipi era nella trasmissione, un cambio a doppia frizione a 7 marce che ma sopportava la coppia di 1.250 Nm.

La Bugatti Veyron del 2005
La Bugatti Veyron del 2005

Gli aspetti della sicurezza

Non sembrerà vero, eppure in Volkswagen all'epoca non avevano computer in grado di simulare i crash test, o almeno non così bene come sapevano fare alla Dallara. Per ottenere l'omologazione come vettura stradale dovettero ripetere i test reali 16 volte, perdendo un anno di tempo (infatti il progetto Veyron, partito nel 2001, vide poi la luce nel 2005) e ancora niente successo. Quando approdarono alla Dallara, spiega l'ing. Pontremoli, poterono utilizzare un software che ripeteva i crash test simulati infinte volte, fino a quando non venne realizzato 1 solo prototipo che passò gli esami.

La domanda finale è: quanto avrebbe dovuto costare la consulenza di Dallara Group? Non certo due milioni di euro (il costo di un prototipo) ma nemmeno 32 milioni, che sono pochi, perché con l'esperienza si risparmiano soldi ma anche e soprattutto tempo, che è come il denaro. La morale è che il lavoro, la capacità, l'inventiva non si pagano a minuti o ad ore, ma con altri due fattori: efficacia e rapidità, un principio che vale per ogni professione e qualificazione.

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