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La proprietà e l'autorizzazione alla circolazione stradale di un'auto vengono accompagnate da una serie di documenti che attestano l'identità e l'idoneità di una vettura, insieme naturalmente alla patente di guida per i conducenti. La classica documentazione che viene richiesta durante i controlli ad una postazione mobile o ad un posto di blocco.
Nel corso del tempo abbiamo già visto la semplificazione di questi documenti, come la patente passata da foglio cartaceo a tessera plastificata più resistente, e più di recente anche la conversione dell'assicurazione da tagliandino obbligatoriamente esposto addirittura a documento digitale mostrabile tramite cellulare.
Alcuni fogli invece rimangono tutt'ora cartacei, motivo per cui rimane tassativo portare con sé gli originali da poter mostrare alle Forze dell'Ordine. Anche qui, però, le cose potrebbero cambiare presto: ecco com'è la situazione attuale.
Una volta era obbligatorio esporre il tagliandino dell'assicurazione sul vetro del veicolo, e questo valeva anche per i motocicli - pensate a quante Piaggio Vespa d'epoca portano ancora il piccolo supporto rotondo sul fianco del parafango, per apporci l'assicurazione.
Oggi invece possiamo tranquillamente lasciare gli originali dell'RCA a casa, perché in caso di controllo si potrà facilmente accedere alla copertura assicurativa del veicolo - che, lo ricordiamo, è obbligatoria per circolare o anche solo parcheggiare su strade pubbliche - direttamente dalla rete. Tant'è vero che le Forze dell'Ordine solitamente non richiedono più di esibire il tagliando o la polizza, risalendovi direttamente tramite la targa.
Per la massima sicurezza, quindi, è più che sufficiente avere nei file del telefono una copia digitale della copertura assicurativa, giusto per poterla mostrare nel caso in cui qualcosa andasse storto durante controllo in rete delle FdO tramite la targa. Del resto le compagnie di assicurazione inviano questi documenti quasi esclusivamente via email.
La carta di circolazione del veicolo, o più comunemente "libretto", si trova invece all'opposto di quanto abbiamo visto per l'assicurazione: l'articolo 180 del Codice della Strada infatti impone all'automobilista di portare sempre con sé il foglio originale del libretto quando circola su strada pubblica. Il mancato rispetto di quest'obbligo di legge, accertato dalle Forze dell'Ordine durante un controllo, comporta una multa compresa tra i 42 e i 173 euro.
Dal 2021 la legge prevede che il documento si chiami DUC (documento unico di circolazione) e riunisca in sé le funzioni del libretto e del CdP o certificato di proprietà che una volta era rilasciato dall'ACI, ora digitale e che non serve per circolare. Naturalmente sono ancora validi, fino alla rottamazione dell'auto, tutti i "libretti" vecchi.
Ed è obbligatorio portare con sé l'originale del DUC o del libretto: una fotocopia non viene considerata valido sostituto, già solo perché la carta utilizzata per la scrittura del documento in questione è un fattore che ne attesta la validità e una fotocopia cartacea non potrebbe fare altrettanto.
C'è però un'unica eccezione: per alcune categorie di veicoli di particolare destinazione d'uso, la fotocopia può essere accettata purché sia stata contrassegnata come valida dall'azienda proprietaria dell'auto. Si parla ad esempio di autovetture in locazione senza conducente, ma vale anche per mezzi adibiti al trasporto pubblico - in parole povere, quei casi in cui il conducente del veicolo spesso non coinciderà con il proprietario effettivo a cui è intestata l'autovettura.
Ad oggi, la legge in merito alla patente di guida è ancora più ferrea rispetto a quanto visto sul libretto: qui infatti non esistono deroghe o eccezioni, e una fotocopia seppur autenticata della patente non verrà accettata come valida. Dunque, rimane obbligatorio avere sempre e comunque con sé la patente di guida originale. La multa in caso di dimenticanza della documentazione personale di idoneità alla guida va da 41 fino a 169 euro.
Ma c'è un ma, perché sembra che qualcosa si stia muovendo in questo senso: si parla della possibilità, in un futuro relativamente prossimo, di integrare la patente di guida all'interno dell'applicazione personale "IO". In questo caso, si potrebbe esporre la versione digitale della patente al posto della tessera originale.
Si tratta però di un'idea e non certamente di una legge al momento, motivo per cui ad oggi rimane tassativo avere con sé il relativo certificato di idoneità alla guida ogni qualvolta ci si metta al volante di un veicolo.
Questi erano i documenti richiesti in caso di controllo delle Forze dell'Ordine, quelli da avere sempre a disposizione che siano in cartaceo originale o in digitale, ma in verità di documentazione relativa alla propria auto ce n'è altra eccome. Ad esempio, quando si acquista l'auto, insieme al libretto viene fornita la copia digitale del certificato di proprietà, o anche l'attestato/contratto di garanzia. Le regioni si preoccupano della regolarità della tassa di possesso (più comunemente il bollo) ma il tutto si fa in forma digitale Questa documentazione non è da tenere necessariamente a bordo dell'auto: il certificato di proprietà e l'atto di pagamento del bollo, ad esempio, diventano importanti solo nel momento in cui si va a vendere - o rottamare - l'auto per gestire la scrittura sul Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Il certificato di garanzia invece è ormai più una formalità che un attestato vero e proprio, con le auto così tecnologicamente avanzate da sapere in autonomia la loro copertura. Infine il contratto d'acquisto, che può essere utile per ricontrollare eventuali accordi contrattuali siglati o per dichiarare il valore dell'auto da assicurare... ma è più utile conservarlo in un apposito cassetto a casa, o comunque non necessariamente in auto. Ultimissima nota: il libretto dei tagliandi, così importante per la rivendita: è quello dove l'officina che effettua la manutenzione periodica mette il timbro e il chilometraggio a cui è avvenuto il controllo e per i compratori è spesso l'unico documento che permetta di verificare lo stato di manutenzione. Siccome però il documento è piuttosto facile da falsificare, oggi le reti consigliano di conservare le fatture degli interventi che sono molto più dettagliate e certificate. Non fidatevi di un semplice timbro.