Quando la fisica non vale per i governanti, da Formigoni al Re di Svezia

Quando la fisica non vale per i governanti, da Formigoni al Re di Svezia
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In tante occasioni numerosi personaggi che hanno contato molto in termini di potere esecutivo si sono creduti superiori a qualsiasi legge, comprese quelle della fisica. Con condizioni disastrose per la collettività
6 novembre 2014

In tante occasioni, dall’antichità fino ai nostri giorni, numerosi personaggi che hanno contato molto in termini di potere esecutivo si sono creduti superiori a qualsiasi legge, comprese quelle della fisica. Anzi, hanno trattato la fisica come se fosse alle loro dipendenze, pretendendo che obbedisse ai loro ordini anziché ai calcoli. Del resto a ciò li aveva abituati la corte di lacchè di cui si circondavano. E poi, se il biblico Giosuè era riuscito a fermare il sole (seppure con la condiscendenza del Padreterno) loro potevano fare ben altro. I dittatori e dittatorelli del secolo scorso sono un esempio fin troppo noto e devono la loro rovina anche a scelte irragionevoli, specialmente in campo strategico e militare.

I carri armati di Hitler non potevano impantanarsi

L’indifferenza con cui Adolf Hitler considerò le conseguenze delle basse temperature in Russia (e l’avventura di Napoleone) è ben nota, ma non tutti forse sanno che si cimentò anche nel comandare personalmente un’azione di carri armati portandoli ad impantanarsi in un terreno che evidentemente non era in grado di sorreggerne il peso. Avrebbero dovuto operare e cavarsela galleggiando, semplicemente perché era lui a dirigere le operazioni. Il dittatore nazista, suggestionato da Heinrich Himmler (il suo genio sterminatore), era affascinato dalle “scorciatoie esoteriche” capaci di superare e contraddire le leggi fisiche, come dimostrano le ricerche dell’Arca dell’Alleanza e del Sacro Graal, considerati alla stregua di talismani.

soldati tedeschi fango
1942. Soldati tedeschi rimasti impantanati nel fango con un tank 

 

Cambiando personaggio, che una nave non debba pesare più della spinta idrostatica che la fa galleggiare è noto dai tempi di Archimede, e che il suo baricentro debba essere basso per non farla rovesciare, altrettanto; ma il re di Svezia Gustavo II Adolfo non la pensava così: una nave doveva soprattutto essere costruita secondo i suoi ordini. La fece allungare, alzare e riempire di cannoni all’inverosimile sicché il 10 agosto del 1628 affondò nel mar Baltico appena dopo il varo inaugurale, a 120 metri dalla costa, adagiandosi sul fondo. Il re fece tagliare gli alberi che rimanevano sporgenti dall’acqua per cercare di cancellarne la memoria. Oggi il veliero “Vasa”, ripescato, è in un museo, assai ben conservato e protetto dall’aria condizionata (non tutti i mali vengono per nuocere, se così si può dire in un caso in cui morirono un terzo circa delle 130 persone imbarcate). 

Formigoni: «Entro il 2005 tutte le auto in Lombardia viaggeranno a idrogeno!»

Tra gli improvvisatori assai meno pericolosi, ma che si sono ritenuti altrettanto “onnipotenti”, perlomeno nelle previsioni, includiamo l’onorevole Roberto Formigoni che da governatore della Lombardia ci comunicò con cinque anni di anticipo che nella “sua” regione dal 2005 avremmo viaggiato tutti con automobili alimentate ad idrogeno. Egli sapeva dunque dove trovarlo e come distribuirlo a prezzi convenienti ben prima che la Toyota annunciasse i risultati dei suoi studi sulla possibilità di vendere automobili ad idrogeno: la Casa giapponese lo farà, probabilmente, solo nel 2015. Di questi tempi e da queste parti non si intravvede il pericolo che qualche esaltato decida personalmente azioni sconsiderate e che qualcuno gli obbedisca ciecamente.

Formigoni: «Dal 2005 viaggeremo tutti con automobili a idrogeno»

 

Ma a volte, a sfidare le leggi della fisica, non è un singolo individuo bensì una classe di individui o addirittura un sistema, che nel suo decisionismo sbagliato risulta praticamente inarrestabile. Un esempio è l’aberrazione edilizia che ha avuto come conseguenza la recente e ripetitiva alluvione di Genova. E’ evidente che in un certo posto non bisogna costruire, si sa che le linee di scarico dell’acqua meteorica non vanno ostruite, si sa... Ma la volontà politica, onnipotente nella sua ignoranza delle ragioni tecniche e nella sua sapienza di quelle elettorali, decide ed autorizza quello che anche il semplice buon senso ritiene esagerato. Né si occupa di tenere sotto controllo le sue malefatte o di cogliere i segni premonitori che potrebbero suggerire almeno come limitare i danni.

 

Carlo Sidoli

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