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C'è da scommetterci: alla fine di quest’anno i risultati numerici di auto vendute, o meglio immatricolate da nuove in Italia, sarà seguito da una serie di commenti che andranno dal tragico e catastrofico (L’auto in Italia si prepara alla sua fine!), all’inevitabile (Con tutti questi continui aumenti, come si può pensare che la gente compri un auto nuova) per passare al timido ottimismo (non si può fare di più, ma rispetto all’anno scorso sono state immatricolate tot auto in più).
Insomma come al solito nella penisola dello stivale tutto è relativo. Ma se facessimo uno sforzo di memoria e tornassimo agli anni dove si immatricolavano più di due milioni di auto? L’ultimo volta è successa nell’ormai lontano 2009, e se qualche volta negli anni successivi ci siamo avvicinati alla soglia del traguardo delle dei 2 milioni, non si è mai tornati a superarlo, cosa che invece, come potete vedere dal grafico qui sotto era la norma dal 1998, se escludiamo i quattro anni che vanno dal 1993 al 1996 dove, guarda caso, era stata introdotta per la prima volta una normativa antinquinamento europea molto stringente, chiamata appunto Euro 1.
Quindi se dal 2009 non si raggiungono più questi numeri di immatricolazioni sarebbe utile capire quali cambiamenti sono intervenuti per modificare così profondamente il fabbisogno di automobili nel nostro paese. Ora, al netto dei grandi cambiamenti sociali ed economici che hanno coinvolto tutti, molte cose sono cambiate anche nel mondo dell'auto, anche se apparentemente altrettante sembrano rimaste uguali. Per questo lo sforzo di memoria che vogliamo fare con voi, portando indietro le lancette dell'orologio proprio al 2009, può essere utile per cercare di capire meglio il presente.
Ecco, siamo nel 2009, anno dove alla fine sono state immatricolate 2.159.312 auto. Allora, come oggi, il modello di auto più venduta era la Fiat Panda, ma otteneva questo risultato grazie alle immatricolazioni della motorizzazione metano, infatti l'auto benzina più venduta era la Fiat Punto. Ma proprio le motorizzazioni metano erano una specie d'anomalia nel mercato dei primi anni 2000, dove si era abituati a scegliere tra diesel o in benzina, tanto quasi tutti i modelli proponevano questi due tipi di motorizzazione. Infatti con molte meno preoccupazioni sulla possibilità di circolare o meno con la propria auto, si sceglieva spesso per la soluzione che garantisse i minori costi di gestione (infatti il diesel rappresentava nel 2009 il 42% delle immatricolazioni, e solo arrola era sceso sotto il 50% per la prima volta dopo diversi anni). E proprio dei costi di gestione primario per le auto, i carburanti, dobbiamo iniziare a parlare. Il costo della benzina nel dicembre 2009 era di 1,273 euro al litro, che indicizzato a oggi vuol dire 1,654 euro. Mentre il gasolio costava 1,114 euro, a oggi sarebbero 1,448 euro. Ma anche il costo delle auto è aumentato più dell'inflazione: la Panda costava di listino 9.950 euro, che oggi equivarrebbero oggi a meno di 13.000 euro, e se li confrontiamo con i prezzi dell'attuale Panda (15.900 euro di listino) forse iniziamo ad avere qualche spiegazione sulla caduta del mercato in Italia. Sicuramente Panda, come tutte le auto a mercato, sono cresciute di contenuti e dotazioni, ma costano un botto di più. Anche perché, se è vero che il prezzo di listino non è il prezzo realmente pagato per via di sconti e promozioni, è altrettanto vero che anche nel 2009 le offerte e gli sconti non mancavano, e non dimentichiamoci che anche nel 2009 era anno di incentivi! Insomma sembra proprio che l'auto nel suo complesso sia diventata un bene più costoso per noi italiani, considerando anche che i redditi non hanno avuto gli stessi aumenti.
Già nel 2009 si parlava di riduzioni delle emissioni CO2, ma il Dieselgate non era ancora scoppiato e si consideravano le motorizzazioni diesel come una possibile soluzione. Viceversa le auto elettriche, seppur presenti, rappresentavano quantomeno qualcosa di esotico, le immatricolazioni nel 2009 erano state 121! Un ultimo particolare potrebbe essere quello delle quote dei costruttori nazionali, nel 2009 Fiat aveva una quota di mercato del 25,5%, Lancia del 4,7% e Alfa Romeo del 2,5%.
A ottobre di quest'anno Fiat era all'11,3%, Lancia 2,8% e Alfa Romeo 1,7%. Tutto dimezzato, o anche peggio. Certo nel frattempo molte cose nell'azienda Fiat sono cambiate e ora il brand rientra nei marchi di Stellantis, ma è c'è da notare un fenomeno strano: mentre in passato gli italiani sono stati spesso esterofili, ora la maggioranza è molto attenta all'italianità delle cose, e per l'auto vale lo stesso. Sarà perché i marchi italiani, citando Dostoevskij, sono stati umiliati e offesi?