Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Il mito Ferrari è unico e immortale. Fatto di corse eroiche e tecnica sopraffina “alimenta” la Ferrari di oggi come Casa auto, sia stradali sia da competizione. Il nome Mythos, scelto dal Cavallino con Pininfarina per una show-car del 1989, non è però di quelli più “esatti” se si pensa in senso stretto, come da traduzione greca. Non è stata poi auto divenuta mitica e non si può dire che pensando alle pietre miliari Ferrari, sia da conteggiare.
Eppure, come tutte le Ferrari di cui la produzione si ferma a poche unità (chi dice una sola nota ed esibita, ora in museo, chi ne somma due vendute a facoltosi sultani) ha una sua storia e un suo gran valore. Economico palese, pensando a una vendita e storico, tecnico, da analizzare sotto a un vestito molto particolare. Forse solo il Covid, potrà scalfirlo lievemente quel valore.
La Ferrari Mythos che è palesemente auto di quegli anni, su base Testarossa, in realtà si ispirava anche alle Rosse degli anni Sessanta, corsaiole. Molto poco e solo nell’idea, perché il design è proiettato verso le supercar degli anni Novanta e dei Videogames, per questa barchetta Ferrari a due posti.
Le sue forme derivano da mani sapienti: Camardella e Ramaciotti di Pininfarina. Uno stile integrale e netto da lontano. Sbalzi ridotti e superfice uniforme, ma con dettagli per pochi da vicino: come le canalizzazioni dei flussi aria e un grande parabrezza monoblocco, oppure lo spoiler attivo.
Non sembrerebbe nemmeno una Ferrari, se vista passare velocemente senza udirne il rumore (immaginatela verde, brillante o british…) questa Rossa lunga 4,3 metri e larga 2,1. È più bassa di 6 cm della Testarossa che nasconde sotto la carrozzeria e soprattutto, non ha il tetto come nemmeno delle griglie frontali per radiatore, usando solo piccole feritoie.
Il motore è un 12 cilindri 4.943cc con 390 CV, la trazione posteriore con carreggiata più larga dietro e, rispetto alla Testarossa, la Mythos pesa poco meno offrendo in teoria prestazioni dinamiche validissime. L’abitacolo è con due soli sedili, pelle rossa in stile gara e cruscotto curvo a elementi circolari, corredato di pulsanti. A onore del lavoro svolto, per lo stile della oggi poco nota Ferrari Mythos, va detto che le sue influenze sono rimaste: su 456 ed F50, di Maranello e anche su alcune supercar di altri costruttori.
Ferrari
Via Abetone Inferiore, 4
41053 Maranello
(MO) - Italia
0536 949 111
customerservice@owners.ferrari.com
https://www.ferrari.com/it-IT
Ferrari
Via Abetone Inferiore, 4
41053 Maranello
(MO) - Italia
0536 949 111
customerservice@owners.ferrari.com
https://www.ferrari.com/it-IT