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Abbiamo tutti oramai ben presenti gli smartphone di ultima generazione in grado di ricaricarsi wireless tramite l'utilizzo di appositi apparecchiature induttive. Il principio, in linea teorica, è pienamente applicabile anche alle vetture, ed è così che Qualcomm ha deciso di passare dai pensieri ai fatti. Grazie al suo Qualcomm Halo, l'azienda statunitense – da sempre al vertice a livello globale quando si parla di software per cellulari di ultima generazione e non solo – ha realizzato una particolare piastra induttiva delle dimensioni 20x20 cm, in grado di lavorare con diverse potenze, dai 3,4 e i 22 kW. Il funzionamento è realmente semplice: basta avvicinare la propria vettura elettrica ad un parcheggio munito di Halo per avviare la ricarica. Un'applicazione installata sul nostro smartphone ci dirà se siamo posizionati correttamente, per poi dare il via alla ricarica.
Va detto, ad onor del vero, che si tratta di un sistema perfezionabile: la tollerabilità per un parcheggio che non sia propriamente perfetto non è elevata, così come anche la presenza di oggetti metallici e non sull'Halo impedisce la ricarica del veicolo.
Nell'immediato futuro potremmo già assistere alla realizzazione pratica su larga scala di questo progetto, con Parigi a fare da apripista a livello europeo. Restano tuttavia alcune criticità, come la realizzazione pratica di un progetto così ambizioso su larga scala – ad esempio nelle zone meno industrializzate del nostro paese – con conseguente massiccio utilizzo di corrente, ed una rete elettrica che andrebbe di conseguenza riammodernata.
Quando ci si trova davanti ad una nuova tecnologia che ci propone come innovativa e futuristica, è normale per certi versi rimanere a bocca aperta: l'obiettivo del Qualcomm Halo è molto ambizioso, con i tecnici che addirittura ci palesano la possibilità futura – nemmeno tanto remota – di veicoli in grado di attingere alla rete elettrica durante la marcia, con conseguente sottodimensionamento del pacco batterie e miglioramento del peso complessivo dell'auto, con benefica ricaduta prestazionale, ma allo stesso tempo necessiterà più di qualche anno per essere realizzato nella sua completezza.
Vero è che l'Unione Europea si è già dimostrata molto incline alle proposte della multinazionale americana. L'aspetto più difficoltoso da limare, tuttavia, sarà la negoziazione con i singoli stati membri: Grecia e Germania, per fare un esempio, non sono al medesimo livello infrastrutturale, con una fame energetica che di conseguenza si dimostra differente.
In ultima analisi, possiamo affermare senza timore di essere innanzi a quello che molti indicano come futuro dell'auto, un futuro che vede Qualcomm tra le aziende al vertice per idee, investimenti e competenze.