Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Giravano già quando erano ancora sulla carta. Nel senso che la verifica delle sollecitazioni, della resistenza meccanica e degli ingombri dei vari organi è stata effettuata sui disegni, prima ancora che il motore fosse materialmente costruito. Il sistema che prende il nome di ingegneria digitale, e che è stato applicato in particolare alla progettazione dei cambi, consente di simulare molteplici condizioni di utilizzo, di ridurre le dimensioni dei pezzi e l’ingombro dell’intera trasmissione. E consente, infine, di costruire solo 7 prototipi invece di 100 necessari per le prove al banco e su strada.
Parliamo di una famiglia di motori a benzina, a 3 cilindri (con 3 gamme di potenza) e a 4 cilindri in due versioni. I 3 cilindri, tutti con cilindrata di 1200 cm, sono solo un lontano parente della vecchia famiglia a 3 cilindri, tante sono le differenze costruttive e di funzionamento.
La novità più importante è l’adozione del filtro antiparticolato che fa il suo esordio nei motori a benzina del gruppo PSA. Si chiamerà GPF (gasoline particolate filter), e avrà una efficacia, cioè la capacità di catturare, oltre il 75% delle particelle (per inciso, nei diesel l’analogo filtro ha un’efficacia superiore al 95%, a conferma che ormai i motori a gasolio hanno superato in pulizia i gemelli a benzina).
Dal punto di vista delle raffinatezze meccaniche i nuovi Pure Tech hanno un doppio asse a camme in testa comandato da cinghia dentata a bagno d’olio, soluzione che può apparire azzardata poiché cinghie in gomma e olio fanno a pugni. Tuttavia, l’adozione di elastomeri moderni – come il Viton - resistenti agli idrocarburi, consente ai tecnici della Casa transalpina di garantire una durata della cinghia per almeno 180 mila chilometri, senza alcuna manutenzione. Tutto, ovviamente, col vantaggio di una grande silenziosità.
I due 4 cilindri, che erogano 180 e 225 CV, sono dotati di un sistema alzata valvole variabile, azionato da un sistema idraulico, a sua volta gestito dalla centralina motore. L’energia per gestire la pressione di tale sistema idraulico è fornita da una piccola, ma rapidissima, pompa di olio comandata da un minuscolo motore elettrico sincrono trifase. Tale soluzione implica la presenza di un inverter, alloggiato nella centralina motore, che trasforma la corrente da continua ad alternata trifase, ad uso esclusivo di questo piccolo motore sincrono.
La serie dei motori Pure Tech è caratterizzata da 210 brevetti e verrà prodotta sia in Francia che in Cina con un potenziale produttivo di 1 milione e 600 mila pezzi all’anno che verranno impiegati su tutti i marchi del gruppo compresi i modelli Opel. PSA ha annunciato che a partire dal 2025 tutti i modelli saranno “elettrificati”, definizione che non significa – come qualcuno con qualche forzatura vuole intendere – che sparirà il motore termico, ma semplicemente che l’ibrido entrerà in tutte le vetture. E che qualcuna sarà anche totalmente a batteria.