Puma GTV: vis à vis con Francesco Lupi

Puma GTV: vis à vis con Francesco Lupi
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Abbiamo avuto modo di avere una piacevole conversazione con Francesco Lupi, fortunato proprietario di una rarissima Puma GTV, kit car che vanta ancora oggi un grande seguito di appassionati in tutto il mondo
7 aprile 2012

Da quando è proprietario di Puma Gtv, Francesco Lupi ha finalmente compreso i problemi  che incontrano le star del cinema per strada, continuamene inseguite  e fotografate.

"Si, - ci racconta Lupi -  a volte mi sembra di essere Brad Pitt: guidare una Puma GTV è per certi versi imbarazzante: tutti gli altri automobilisti ti inseguono, ti fotografano, cercano di superarti per capire di che modello si tratta, ingenerando situazioni spesso pericolose, anche perché la vettura non è equipaggiata con le moderne dotazioni di sicurezza".

Mi è capitato di lasciare la GTV parcheggiata e contare al ritorno fino a 50 persone attorno che discutevano su che vettura si trattasse. A volte mi faccio un giro aspettando che la calca si diradi, perché mi sento in imbarazzo. Vorrei dire, senza apparire arrogante, che una Puma GTV attrae più persone di una Ferrari, proprio perché nessuno la conosce e la gente impazzisce per sapere di cosa si tratta".

La vita da star comporta anche grossi rischi, e Lupi ne ha purtroppo pagato le conseguenze: “ Sono stato aggredito a Marina di Massa e malmenato da dei delinquenti che mi hanno rubato una delle mie due Puma GTV. Una esperienza traumatica; probabilmente pensavano fosse una Lamborghini o un'altra supercar esotica, tanto che poco dopo l’ho ritrovata. Credo saranno stati molto delusi dallo scoprire che aveva un motore da neanche 80 CV. Devo dire che da allora non esco più la sera in Puma, e di giorno cerco di rimanere su strade frequentate”   

La scorsa settimana abbiamo raccontato la storia della Puma, casa romana attiva tra il ’69 ed il ’94 nella produzione di kit car. Ci eravamo allora ripromessi di approfondire il discorso GTV, ovvero la più spettacolare delle vetture uscite dall’azienda di Adriano Gatto.

La Puma GTV nasce nel 1979 come replica italiana della “Nova”

Disegnata nel 1972 dal 23enne inglese  Richard Oakes  prendendo felicemente spunto un po’ dalla Miura, un po’ dalla Ford GT40, la Nova è forse la più bella kit car mai costruita, tanto che, prodotta fino ai giorni nostri in varie parti del mondo, vanta un grande seguito di appassionati.

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L'originale sistema di apertura che permette l'accesso nell'abitacolo

Molto particolare era il sistema di accesso ai due posti: l’intera copertura dell’abitacolo si sollevava e spostava in avanti. Purtroppo a questa eccellenza stilistica si accompagnava la meccanica tradizionale delle kit car, ovvero quella del Maggiolino 1200 e 1300 (nel Maggiolino la carrozzeria era completamente separabile dallo chassis, su cui rimaneva fissata tutta la meccanica, e questo lo rendeva ideale per la realizzazione dei kit). La Puma inizialmente fu una delle aziende che costruirono la Nova su licenza; poco alla volta però il patron della Puma, Adriano Gatto, cominciò a modificarla.


La seconda serie del 1984, denominata 033, rivista esteticamente (in due allestimenti di carrozzeria),  e con i freni a disco (optional consigliatissimi) sull’anteriore, venne rimotorizzata con il più potente boxer 1200 dell’Alfasud (velocità massima di circa 170 Km/h). Nel 1991 nacque la GTV Boxer 90, con propulsore 1500 dell’Alfa 33, sempre accoppiato al cambio Volkswagen: la linea di questa GTV è completamente originale, molto vistosa, con porte ad ala di gabbiano ed una rassomiglianza alla Testarossa. Grazie ai 105 cv  ed ai soli 700 Kg raggiungeva finalmente prestazioni ragguardevoli, nell’ordine degli oltre 200 Km/h.

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L'abitacolo di una Puma GTV

Lupi è proprietario  di una prima serie con il classico 4 cilindri Volkswagen ad aria, portato dalla Puma a 1385cc, e di una seconda serie con l’Alfa Romeo.  Il suo amore per le Puma nasce nel 1980 guardando  (casualmente, giura lui……) “L’insegnante al mare con tutta la classe”, con Banfi , Alvaro Vitali e Anna Maria Rizzoli: “Fui affascinato – racconta il simpaticissimo Lupi – da questa macchina così strana, completamente diversa da tutte le altre. Con delle ricerche, scoprii trattarsi di una Puma: decisi allora di andare a vederla direttamente in fabbrica, mi ricordo il kit costava 4 milioni. Alla fine desistetti dall’acquisto, ma il tarlo rimase dentro. Nel 2002, quando trovai una occasione non me la feci scappare; nel 2005 mi proposero anche una seconda serie, e non seppi resistere. Entrambe sono rosse ed erano state vendute assemblate e non in kit”.

Che differenza trova tra prima e seconda serie?

“La  033 è più curata, ad esempio ha i finestrini in vetro, mentre nella prima serie erano in plexiglass e tendevano a graffiarsi/rigarsi facilmente.  Poi il motore Alfa è un deciso passo in avanti, più pieno e sportivo”.

Siamo molto curiosi di sapere come vanno queste vetture…

“Chiaramente posso giudicarle con il punto di vista dell’automobilista moderno. La versione Volkswagen, nonostante i soli 700 Kg di peso, è decisamente sottomotorizzata, però va anche detto che ha i freni a tamburo ed il telaio del Maggiolino, quindi non è che ci si sentirebbe molto tranquilli con più cavalli".

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L'accattivante sezione di coda della Puma GTV

"E’ una vettura da girarci a 80 Km all’ora, anche perché nel traffico di oggi ci si potrebbe sentire in pericolo a velocità più elevate. E’ alta un metro e dieci centimetri, si arriva allo specchietto di una vettura moderna, per non parlare dei Suv. Tanto per dare un idea, passa sotto le sbarre dell’autostrada! La seconda serie monta dei freni a disco, che aumentano leggermente  la tranquillità nel guidarla.”

In sintesi, quali sono i pregi e i difetti della Puma Gtv?

"Pregi, sicuramente la linea spettacolare, la leggerezza grazie alla carrozzeria in vetroresina, la posizione di guida tutto sommato comoda anche se claustrofobica, e la finitura spartana ma sportiva. Difetti, sicuramente che è rigida, rumorosa e con una guidabilità molto diversa dalle vetture odierne. Se altre vetture d’epoca sono tutto sommato utilizzabili ancora oggi senza grosse difficoltà, la Gtv è completamente un altro pianeta e difficilmente contestualizzabile fuori dal periodo storico in cui è nata”.

L’entrata “spaziale”?

“Sembra davvero di salire su un'astronave! Una delle due auto l’ho acquistata dal precedente proprietario che era ingrassato e non riusciva più a salirci; però se si è longilinei, basta farci l’abitudine, e comunque è parte importante del fascino della GTV”.

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Una Puma GTV 033 in pista

Lei ha conosciuto Adriano Gatto, il fondatore della Puma?

“Si, persona affabilissima, e sono rimasto molto colpito dai suoi complimenti per il restauro fatto alla 033. Di questo però va dato merito all’ing. Gian Pietro Pasquali, presidente del Puma Club, che è un grandissimo appassionato e un esperto assoluto di queste vetture.”

Ha idea di quante Puma GTV rimangono in circolazione?

“Francamente no, la stima è di circa 100, ma io non ne ho mai viste altre in giro!”  

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