Pulman a Mestre, nuovo crash per La Linea contro un palazzo

Pulman a Mestre, nuovo crash per La Linea contro un palazzo
Pubblicità
Sfortuna, malori o difetti? Un altro bus identico a quello precipitato dal ponte a Mestre ha una collisione contro un pilastro di cemento. Per fortuna solo feriti, questa volta
15 ottobre 2023

Le autorità indagano sul secondo incidente occorso in pochi giorni ad un pullman di linea appartenente alla medesima società coinvolta nell'incidente del ponte a Mestre lo scorso 3 ottobre. Questa volta il veicolo era identico ma - per fortuna - l'esito è stato molto meno grave rispetto alle 21 vittime provocate dalla caduta dal viadotto a causa del cedimento del guard rail. Tredici persone compreso il conducente sono state portate in ospedale, ma non sono in pericolo di vita. 

La dinamica del nuovo scontro è ancora da chiarire, ma le autorità propendono per un malore che lo stesso autista avrebbe denunciato (cosa che è invece stata esclusa dall'autopsia eseguita sul corpo dell'autista morto il 3 ottobre, Alberto Rizzotto). Per cautela, però, il sindaco di Venezia Luigi Bugnaro ha sospeso le corse con questo tipo di veicolo, in attesa che si possano svolgere le indagini tecniche. Anche in questo caso, come nell'incidente mortale, non ci sono stati incendi dovuti alle batterie collocate sul tetto e nel pianale. Il Ministro Matteo Salvini invita a indagare a fondo, anche se non si sbilancia sulle analogie dei fatti: ha postato sui social «Solo coincidenze? Approfondire, indagare e chiarire».

La scena dell'incidente del 3 ottobre con 21 vittime
La scena dell'incidente del 3 ottobre con 21 vittime
Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Il blocco dello sterzo?

Un punto in comune tra i due sinistri sembra essere quello di una tendenza a scartare verso destra (nel caso del 3 ottobre) o a sinistra (nel caso di ieri 14 ottobre) o della difficoltà di riportare il volante in posizione neutra; veicoli di questo genere sono naturalmente dotati di servosterzo elettroidraulico e un blocco o un malfunzionamento del sistema potrebbe causare un'uscita di traiettoria, qualora fossero del tutto scartate altre cause dovute ad errore umano. Nel primo caso, però, va notato che un guard rail efficiente e di dimensioni adeguate avrebbe potuto trattenere adeguatamente il bus sul viadotto Vempa anche con lo sterzo guasto o una gomma danneggiata senza provocare il disastro accaduto, su cui c'è ancora molto da indagare; per il momento sono sotto indagine due impiegati del Comune di Venezia e il titolare dell'azienda La Linea proprietaria dei bus elettrici, costruiti in Cina dalla Yuton.   

Da Moto.it

Pubblicità