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Nelle ultime settimane, in Francia, la notizia di ripercussioni per via dell'emergenza coronavirus sulla fusione FCA-PSA ha fatto il giro di molte redazioni ed è stata riportata in modo insistente dai media, tanto da costringere PSA a rilasciare una dichiarazione in merito; la posizione è stata però ferma e senza lasciare spazio ad altri dubbi: la fusione si farà e rispetterà i termini pattuiti.
Nessuna conseguenza, che è stata immaginata da molti per via della recente riduzione di capitalizzazione della società, ma anzi si terrà fede anche alle date comunicate a dicembre, ovvero il completamento dell'operazione in 12 - 18 mesi. Addirittura PSA ha dichiarato in una nota che nel contesto della crisi del coronavirus, sarebbe "inappropriato speculare sulle modifiche delle condizioni dell'accordo. Siamo completamente concentrati sulla protezione dei nostri dipendenti e della nostra azienda", segno che la notizia potrebbe solo essere un modo di mettere in allerta gli investitori. Ricordiamo inoltre che FCA e PSA hanno pattuito una "penale" in caso di annullamento del piano stabilito, e nessuna delle case ha interesse a tirarsi indietro dall'operazione versando tale somma alla controparte.