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È un momento ad alta tensione per il mondo dell'auto. Le perquisizioni di ieri negli stabilimenti Renault hanno fatto precipitare il titolo della Casa francese in borsa. Una giornata nera per i costruttori automobilistici sui mercati finanziari, aggravata anche dalle speculazioni su possibili – e poi subito smentite – truffe del Gruppo FCA negli Stati Uniti.
Lo spettro di un nuovo scandalo legato alle emissioni, dopo quello che ha investito Volkswagen, aleggia attorno ai principali costruttori automobilistici. Del resto le autorità di numerosi Paesi europei - Italia compresa - stanno portando avanti una serie di indagini per capire se anche altre Case abbiano commesso delle irregolarità. Ed è proprio in quest'ottica che si inseriscono le perquisizioni alla Renault, dove peraltro gli investigatori non avrebbero trovato nulla di irregolare.
È normale quindi che i costruttori facciano di tutto per evitare sospetti o anche soltanto dubbi, offrendo piena collaborazione alle autorità e alle indagini. Un atteggiamento fondamentale se si vogliono evitare, o almeno contenere, nuovi capitomboli in borsa. Lo testimonia alla perfezione il Gruppo francese PSA, che considerata la vicinanza geografica deve aver sentito più di altri caso Renault.
I risultati dimostrano la pertinenza delle scelte tecnologiche di PSA Peugeot Citroën in materia di trattamento delle emissioni inquinanti
Per questo motivo il Gruppo che raduna Peugeot, Citroen e DS ha rilasciato un comunicato ufficiale dove ribadisce ancora una vota di non aver commesso alcune irregolarità in tema emissioni. La nota del colosso francese recita: “I risultati dei test realizzati dalla commissione tecnica presieduta dal ministro dell’ecologia, Signora Sègolène Royal, ci sono stati comunicati e attestano l’assenza di qualsiasi anomalia sui veicoli PSA Peugeot Citroën”.
“Questi test effettuati dall’UTAC avevano l’obiettivo di verificare la conformità dei veicoli in materia di emissioni di inquinanti. I risultati dimostrano la pertinenza delle scelte tecnologiche di PSA Peugeot Citroën in materia di trattamento delle emissioni inquinanti”.
“Questi primi risultati confermano, peraltro, l’efficacia del sistema di post-trattamento ‹‹BlueHDi›› composto dalla Selective Catalytic Reduction (SCR) posizionata a monte del filtro antiparticolato (FAP), che permette di trattare gli ossidi di azoto (NOx) emessi dai motori diesel. Questa tecnologia è impiegata dal 2013 su tutti i veicoli diesel Euro6 del Gruppo. PSA Peugeot Citroën informa di non essere stata oggetto di perquisizioni da parte della DGCCRF”.