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Il Gruppo PSA, dopo un recente passato non propriamente roseo sotto il profilo finanziario, sta risalendo la china. Il 2015 è stato l'anno in cui Peugeot-Citroen hanno chiuso l'esercizio con validi utili a bilancio, ed a beneficiarne – chiaramente, in misura differente – sono stati tutti, a livelli crescenti.
Chi ha ricevuto l'aumento di stipendio maggiore è stato Carlos Tavares, CEO di PSA, forte ora di 5.24 milioni di euro annui di compenso, a fronte di “appena” 2.74 milioni incassati nel 2014. Il governo francese, il quale possiede il 14% delle azioni di PSA, ha precisato a gran voce la propria contrarietà a tale aumento, anche in sede di Consiglio di Amministrazione, esprimendo parere negativo attraverso i suoi due delegati.
Chiaramente, anche i sindacati si sono animati. Mentre ai lavoratori dipendenti è spettato un aumento di circa 8 euro netti al giorno, Tavares incassa 14.500 euro giornalmente, domeniche e festivi compresi. «Se avessimo detenuto una quota del 30, del 40 o del 50% della PSA, saremmo senz’altro riusciti a bloccare l’operazione» a commentato Michel Sapin, Ministro delle Finanze.
Il prossimo 5 aprile, PSA presenterà il nuovo piano industriale ribattezzato “Push to Pass”, nel quale delineerà i punti cardine del prossimo futuro.