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Il grande successo di pubblico che ha riscosso la mostra dedicata a Sergio Pininfarina e alle più straordinarie Ferrari da lui concepite ha convito i vertici del museo Ferrari, in accordo con la famiglia Pininfarina, a prorogare l’apertura fino al prossimo 24 febbraio.
La mostra intitolata "Le più grandi Ferrari di Sergio Pininfarina", che ha aperto i cancelli al pubblico lo scorso 26 ottobre e che avrebbe dovuto chiudere il 7 gennaio, ha fatto registrare infatti afflussi da record.
Il pubblico che deciderà di visitare l’esposizione nelle prossime settimane avrà anche la possibilità di ammirare la grande scultura "Structuration F1 Ferrari" che ha come protagonista una monoposto di Formula Uno. La scultura è stata recentemente inaugurata da Fernando Alonso e Felipe Massa e si trova proprio di fronte all'ingresso del Museo di Maranello.
Ricordiamo che la mostra sarà suddivisa in tre sale. La prima sala dedicata a Pininfarina e le corse. Tra i modelli esposti la 250 LM, ultima vincitrice assoluta alla 24Ore di Le Mans, la 250 SWB con la quale Stirling Moss vinse il Touring Trophy e anche la Formula 1 sperimentale Sigma proposta da Pininfarina negli anni Sessanta che è affiancata, a titolo di comparazione, alla monoposto di oggi.
La seconda sala, battezzata Pininfarina e le concept car, presenta modelli sperimentali realizzati dalla carrozzeria torinese come la Modulo, la P6 e la straordinaria Pinin, unico esperimento di una Ferrari a 4 porte.
Infine nella terza sala sono esposte le più significative realizzazioni di vetture destinate alla strada denominata Pininfarina e le vetture Gran Turismo. Le undici vetture esposte sono suddivise tra quelle delle origini, con le celebri berlinette a motore anteriore, le successive con i motori posteriori centrali - incluso il prototipo della pietra miliare BB - per concludere con l'evoluzione creativa dell'era contemporanea.
Tra gli elementi di maggiore interesse è presente anche un'intervista inedita in video di Sergio Pininfarina, che racconta i suoi rapporti con Enzo Ferrari e Luca Cordero di Montezemolo, mentre una parete riproduce tutte le Ferrari realizzate da Pininfarina dal 1952 ad oggi e materiali inediti provenienti dalla collezione personale dalla famiglia e dall'Azienda di Cambiano.
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