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OK, in questi giorni si parla della 296 GTS che è una bella e inedita due posti aperta, del Cavallino. Di lei diciamo un po’ tutto sulle pagine di automoto.it e nei nostri canali social, ma quella sigla che passato e quali altre Rosse ci porta alla mente?
Non certo modelli ibridi e di potenza esagerata, come questa vettura che è una “piccola” Ferrari solo per modo di dire. Le GTS di un tempo sono molto diverse dall’attuale, anche se lo spirito è in buona parte il medesimo.
Gran Turismo Scoperta, che per molti fortunati è un must della propria Macchina potendola scegliere a questi livelli, è una definizione che a Maranello è in uso “da una vita”. Parlando di modelli in normale produzione di serie, si contano ben 17 Ferrari GTS.
Dalla prima 275 GTS Gran Turismo del 1964, alla novità del 2022, 296 GTS. In foto gallery le vedete tutte e qualcuno può anche commentare, dicendo che preferirebbe una di quelle del passato, di quando “era giovane” rispetto alla ibrida V6 attuale.
Quattro GTS sono degli anni Sessanta, due degli anni Settanta, con la rivoluzione che pensiona il tetto in tela e ben sei dei mitici (non per Ferrari) anni Ottanta. Poi tre dell’ultimo decennio di secolo, prima di arrivare ai nostri giorni, con due GTS in gamma nel 2022.
A voi il giudizio, per il rientro di questa sigla tra le novità di mercato. Si tratta in ogni caso di auto splendide, tutte goderecce, da “automobilista pilota” che ama un formato non per tutti e un po’ egocentrico delle vetture oggi ancor vivo.
Stili che mutano secondo filoni e mode ma, secondo chi scrive, le meccanica è fondamentale per simili auto. Che “si sentono tutte” nell’utilizzo a livello fisico: una 12 cilindri è ben altra cosa da una sei, come anche una capote in tela è diversa da un tetto rimovibile, in stile “targa”… Figuriamoci dal moderno tetto retrattile.
Il bello sarebbe poterle usare tutte, anche solo una volta, anche pacatamente a filo di gas. Impossibile salvo casi rari, anche per via di alcune produzioni molto limitate e modelli che tra i collezionisti, vantano quotazione proibitiva.
Ecco la lista con dettaglio di motorizzazione e voto “da bar”, per le Rosse siglate GTS di tutti i tempi…. Tra le quali scegliere, poter scegliere, è semplicemente un sogno intriso della prestazione e della emozione, non comune, di una Ferrari che si muove a cielo aperto. Le cubature spaziano da 2.0 a 6.5 e la potenza, dal minimo di una 208 al massimo della 296, è quintuplicata.
275 GTS, anno 1964 , motore 3.3 V12 260CV (soli 200 esemplari circa): 8,5
330 GTS, anno 1966, motore 4.0 V12 300CV (soli 100 esemplari circa): 9
365 GTS, anno 1969, motore V12 4.4 320CV (soli 20 esemplari): 9
365 GTS4, anno 1969, motore V12 4.4 352CV (soli 122 esemplari): 8,5
Dino 246 GTS, anno 1972, motore V6 2.4 195CV (1200 esemplari circa - prima con tettuccio aspoertabile): 8
308 GTS, anno 1977, motore V8 3.0 255CV (nota per i ruoli con Magnum PI): 8
308 GTSi, anno 1980, motore V8 3.0 214CV (prima a iniezione): 7,5
208 GTS, anno 1980, motore V8 2.0 155CV (soli 140 esemplari la meno potente): 7
308 GTS 4v, anno 1982, motore V8 3.0 240CV (circa 3000 esemplari): 8
208 GTS Turbo, anno 1983, motore V8 2.0 220CV (soli 250 esemplari): 7
328 GTS, anno 1985, motore V8 3.2 270CV (6.000 esemplari circa - prima con gestione iniezione e accensione integrate): 8
GTS Turbo, anno 1986, motore V8 3.2 254CV: 7,5
348 GTS, anno 1993, motore V8 3.4 320CV (soli 218 esemplari): 7,5
355 GTS, anno 1994, motore V8 3.5 380CV: 7
355 F1 GTS, anno 1997, motore V8 3.5 380CV (soli 500 esemplari- cambio “F1”): 7,5
812 GTS, anno 2019, motore V12 6.5 800CV: 8
296 GTS, anno 2022, motore V6 3.0 ibrido 830CV (combinati, la più potente): 8
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