Porsche: tutti i numeri più incredibili della 24 Ore di Le Mans

Porsche: tutti i numeri più incredibili della 24 Ore di Le Mans
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La Porsche quest'anno è tornata a vincere a Le Mans. Ma anche a sorprendere il mondo con numeri da capogiro, raccolti durante una delle gare più dure del mondo
23 giugno 2015

Le Mans - A Le Mans, in una gara di 24 Ore, uomini e mezzi vengono sottoposti a sforzi sovrumani, che vanno al di là dell’immaginazione. Ogni anno quindi ci piace andare ad analizzare i dati che rimangono dopo la gara, perché permettono di capire l’immenso lavoro che si nasconde dietro alla più celebre competizione di durata del mondo.

La magia della doppietta Porsche, la quarta della storia

Numeri che diventano ancora più interessanti poi se la vittoria viene conquistata dal marchio più titolato nella storia della 24 Ore. La magia si è ripetuta quest’anno, quando l’equipaggio composto da Earl Bamber, il pilota di F1 Nico Hülkenberg e Nick Tandy ha tagliato il traguardo del Circuit de La Sarthe in prima posizione, al volante della 919 Hybrid #19, regalando a Porsche la 17a vittoria a Le Mans.

 

Una vittoria resa ancora più entusiasmante dal secondo posto conquistato dall’altra Porsche 919 #17, portata in gara da Timo Bernhard, Brendon Hartley e l’ex pilota di F1 Mark Webber. Si tratta della quarta doppietta di Porsche a Le Mans, un’impresa ambita, che già riuscita agli uomini di Zuffenhausen nel 1971, nel 1987 e nel 1998.

5.300 km a 224 km/h di media

Come dicevamo però gli aspetti più interessanti riguardano i numeri raccolti in gara. Cominciamo col dire che la squadra vincente ha completato 395 giri del Circuit de La Sarthe, che equivalgono ad una distanza complessiva di 5.382,82 km. La gara di quest’anno è stata più corta di soltanto due giri rispetto al record di distanza raggiuntoo nel 2010.

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La Porsche 919 Hybrid ha percorso più di 5.000 km a 224 km/h di media

 

L’impressionante velocità media della 919 Hybrid #19 è stata pari a 224,2 km/h, mentre la velocità massima raggiunta dal prototipo ha toccato i 340,2 km/h. Un risultato raccolto da Mark Webber il sabato pomeriggio, alle 16:40. Al di là delle prestazioni pure però quello che ancora più interessante è scoprire l’incredibile livello di efficienza raggiunto dal prototipo ibrido tedesco. 

Recuperati quantitativi di energia spaventosi

La Porsche 919 Hybrid è l’unica auto omologata nella massima classe di recupero dell’energia (8 megajoule per giro). Questo significa che per ogni tornata la Porsche ha recuperato 2,22 kWh di energia. Per avere un termine di paragone basterà dire che un simile quantitativo di energia sarebbe sufficiente per rispondere al fabbisogno energetico di un’abitazione media per circa tre mesi!

 

Il Team Porsche, gestito da 120 persone in pista (!), ha mandato in scena complessivamente 90 pit stop, 30 per macchina. 26 di queste soste sono state necessarie per cambiare gomme e scambiare i piloti alla guida.

La distanza più lunga coperta con un singolo set di gomme è stata di 54 giri per ciascuna delle tre auto. Il run più lungo dell’auto #17 è stato compiuto da Webber, quello della #18 da Neel Jani e quello della #19 da Nico Hülkenberg.

La Porsche vincente ha consumato 1.896 litri di benzina e ha dovuto subire 25.293 cambi marcia (in salita o in scalata) durante le 24 ore

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Al volante per quasi 9 ore di fila!

Nel complesso le tre Porsche LMP1 si sono servite di 116 pneumatici. Ciascuna di queste gomme, montata sul cerchio, pesa 19,9 chilli e questo significa che i meccanici, solo per quanto riguarda le gomme, hanno dovuto spostare 2.308,4 kg. Il pit stop più veloce, compreso il cambio gomme, è stato compiuto dal Team Porsche in 1:13,9 minuti. La fermata più veloce per il rifornimento invece è stata portata a termine in 51,3 secondi. In totale le tre 919 Hybrid sono state ai box per 95 minuti e 36 secondi. Il tempo passato in pit lane del migliore costruttore che schierava tre vetture (Audi) è stato superiore ai 130 minuti.

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La 919 Hybrid ha sopportato più di 25.000 cambi marcia durante le 24 Ore

 

La Porsche vincente ha consumato 1.896 litri di benzina e ha dovuto subire 25.293 cambi marcia (in salita o in scalata) durante le 24 ore. Lo stint più lungo dei nove piloti Porsche è toccato a Neel Jani, che è rimasto dietro al volante della 919 Hybrid #18 per 10 ore e 10 minuti. Quello dell’auto indecente invece è stato compiuto da Nico Hülkenberg, che ha guidato per 8 ore e 52 minuti.

 

La gara è talmente dura che anche il fisico dei piloti subisce dei cambiamenti sensibili. Mark Webber per esempio è il pilota che ha perso più peso durante la gara. Al via pesava 81,2 kg (compreso casco e tuta), mentre al termine del suo ultimo stint l’ago della bilancia si fermava a 78,2 kg. Per dissetarsi i piloti a bordo dell’auto potevano contare di 0,85 litri di bevande per ogni stint. La borraccia veniva cambiata ad ogni sosta per il rifornimento di carburante.

Nessuna delle tre 919 però ha avuto bisogno di un rabbocco d’olio durante le 24 Ore di corsa, nemmeno di un litro!

Motore perfetto

Praticamente nessuna componente delle vetture è stata sostituita durante la corsa. La macchina #18 ha subito un cambio del musetto dopo un’uscita di pista, mentre sulla #19 alle otto della mattina, durante un regime di Safety Car, sono stati sostituiti l’alla posteriore e la cover del motore ma solo a scopo prestazionale. Nessuna delle tre 919 però ha avuto bisogno di un rabbocco d’olio durante le 24 Ore di corsa, nemmeno di un litro! Per la massima visibilità ciascuno dei tre prototipi era dotato di quattro pellicole rimovibili sul parabrezza, simili a quelle che hanno i piloti sulla visiera del casco.

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Webber dopo la corsa pesava 3 kg in meno

 

La temperatura esterna più alta registrata in gara è stata di 25° C, mentre quella più bassa, rilevata tra le 3 e le 7 di mattina è stata pari a 16° C. La più alta temperatura interna all’auto invece ha raggiunto i 27° C. La notte è perdurata sul tracciato per 8 ore, con il sole che è calato alle 21:59 e l’alba spuntata alle 5:59.

Ciascuna delle tre auto ha trasmesso 13,5 gigabytes di dati ai box durante le 24 Ore di corsa. La Safety Car è uscita in pista per quattro volte e in totale la gara è stata neutralizzata per 195 minuti. Dopo tre gare del Mondiale Endurance FIA WEC Porsche domina la classifica costruttori con 140 punti, seguita da Audi (124) e Toyota (71).

 

Foto: Manrico Martella e Porsche

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