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Milano - L’auto in Italia sta attraversando probabilmente uno dei momenti più difficile della sua storia. A soffrire non è solo il mercato delle automobili prodotte dai marchi generalisti, ma anche e soprattutto quello dei modelli premium che, complici l’introduzione del superbollo e una certa spettacolarizzazione dei controlli della Guardia di Finanza, sta scontando nel nostro Paese gli effetti di un pesantissimo crollo delle vendite.
Sono sempre di più quelli che rinunciano alla passione per l'auto
In particolare, le politiche intraprese dal Governo hanno provocato la colpevolizzazione immediata di chi siede al volante di un’auto sportiva. Sembra infatti che ormai valga l’equivalenza per cui chi possiede una “vettura di lusso” – per usare un’espressione molto cara all’Esecutivo – sia automaticamente un evasore fiscale.
Questa mentalità diffusa ha portato al fatto che anche chi è perfettamente in regola con il fisco italiano sta svendendo la propria auto sportiva o di lusso per passare ad un modello che dia meno nell’occhio, rinunciando di fatto al desiderio di possedere un’automobile che non sia un solo semplice mezzo di trasporto ma qualcosa di più.
Questo fenomeno è ben testimoniato dall’evoluzione dell’advertising che nel tempo ha preferito puntare sempre di più su concetti come l’economicità, la razionalità e la funzionalità e sempre meno su quello che dovrebbe essere invece il valore principale trasmesso da vetture di questo rango, ovvero la passione.
Porsche: bisogna tornare a desiderare l'auto dei propri sogni
Non la deve pensare così però Porsche, che prima tra i marchi premium, ha realizzato una campagna di comunicazione che esce dai canoni della comunicazione tradizionale, per rimettere finalmente al centro la passione per l’automobile, che secondo la Casa di Zuffenhausen non dovrebbe essere in alcun modo compromessa dalle politiche governative e dai regimi fiscali.
“Il tuo sogno è possibile” è il nome di questa campagna pubblicitaria davvero originale, che è stata presentata ieri a Milano in occasione di un evento organizzato ad hoc dai suoi stessi autori, ovvero Oliviero Toscani e Oscar Giannino, che, ci teniamo a sottolinearlo, ha offerto il suo contributo alla realizzazione della pubblicità in maniera completamente gratuita.
Il noto fotografo e il giornalista specializzato in economia hanno voluto realizzare una pubblicità che presentasse l’auto sportiva come “un’emozione razionale”, invitando i sognatori a non frenare in nessuno modo i propri desideri, a non farsi impaurire dalle tasse sul lusso e a non lasciarsi intimidire dai controlli delle pattuglie.
Una pubblicità semplice ma molto profonda ed innovativa
Molto semplice nel suo concetto di base, la pubblicità mostra essenzialmente una Porsche 911 di nuova generazione circondata da un testo dai caratteri molto colorati. Ma solo dopo aver letto le parole che attorniano la sportiva tedesca si riesce a comprendere fino in fondo il senso autentico e la grande innovazione comunicativa contenuta in questa campagna:
Il tuo sogno è possibile, non ucciderlo, è la cosa più importante per te. Non farti frenare dalla tasse sul lusso. Se ti fermano per un controllo lasciali fare. Se sei in regola, andranno a controllare quelli che non lo sono. Se la tua fantasia sono io, non reprimerla. La vita deve essere vissuta come passione, altrimenti cosa ci rimane? Il 50% di quello che spendi per me va allo Stato che dovrebbe stimolare a possedermi ed esserti riconoscente perché, comprandomi, contribuisci allo sviluppo di cui tutti parlano. Sono un’emozione razionale, sono essenziale, tecnologica e moderna; con me hai vissuto i safari africani, le 24 Ore di Le Mans e le tue serate a Teatro. Il mio design è senza tempo e già futuro, sono amata perché vivo la realtà senza l’eccentricità della moda. Non sono veloce, se si rispettano i limiti… A questa Italia ferma servono i cavalli che io ho e che devi avere anche tu. I sogni non sono un lusso. Il tuo sogno è possibile!
Innocenti, Porsche: «Vogliamo essere vicini a chi ama le automobili»
Pietro Innocenti, Direttore Generale di Porsche Italia ha dichiarato: «In un momento in cui tutto sembra andare contro il mondo dell’automobile, nonostante sia una delle colonne portanti per l’economia e contribuisca al benessere del nostro Paese attraverso la creazione di posti di lavoro, ci sembrava opportuno essere al fianco di chi ama le automobili e non vuole nascondersi.»
«Il Marchio di Zuffenhausen è operativo in Italia dal 1985, ha investito direttamente negli ultimi dieci anni in oltre 30 milioni di Euro in opere, conta oggi su una rete di 38 Concessionarie e 24 Officine Autorizzate il cui fatturato 2011 è stato di quasi un miliardo di Euro e dà lavoro a circa 800 dipendenti. Grazie al lavoro di queste persone tutti i modelli Porsche dominano i segmenti di riferimento nonostante il consistente ridimensionamento degli stessi in atto a causa della crisi e delle attuali misure fiscali.»
1.000 Porsche al mese lasciano l'Italia
«Il fatto che i nostri modelli riescano a mantenere la leadership del mercato è la chiara dimostrazione – ha continuato Pietro Innocenti – di come la nostra clientela sappia apprezzare il connubio tra l’emozione del piacere di guida e la razionalità d’uso tipica di Porsche. Ma ciò non è sufficiente. In Italia circolano, tra storiche e moderne, oltre 75.000 Porsche, ma, purtroppo, da gennaio di quest’anno circa 1.000 ogni mese lasciano l’Italia per andare in altri Paesi europei.»
«Ciò come diretta conseguenza dell’introduzione di misure fiscali penalizzanti come il superbollo e il perdurare di un clima di generale colpevolizzazione dell’automobile. Questo ha una ricaduta sia sulla filiera delle concessionarie, delle carrozzerie e delle officine Porsche, oltre che sul mondo che gravita intorno ai ricambi delle auto di Zuffenhausen, sia sullo Stato che non potrà contare sul gettito fiscale stesso che è già largamente inferiore alle previsione stante il calo delle immatricolazioni e la perdita di vetture circolanti.»
“In un momento in cui tutto sembra andare contro il mondo dell’automobile, nonostante sia una delle colonne portanti per l’economia e contribuisca al benessere del nostro Paese attraverso la creazione di posti di lavoro, ci sembrava opportuno essere al fianco di chi ama le automobili e non vuole nascondersi”
«Pur consapevoli della situazione contingente e con un po’ di orgoglio e con il desiderio di ridare voce ai tifosi del Marchio e agli appassionati possessori di Porsche vogliamo che questa campagna Advertising – ha concluso Pietro Innocenti - apra un dibattito che riporti a pensare al futuro in modo intelligente e a vivere il presente con maggiore e rinnovata passione.»
Il superbollo ha quasi dimezzato il mercato delle auto più potenti
A leggere i dati Unrae viene da pensare che servirebbero più campagne pubblicitarie di questo tipo, che contribuiscano attivamente a rinvigorire la passione per l’automobile.
Secondo gli studi dell’Unione Nazionale Rappresentati Autoveicoli Esteri infatti a causa dell’introduzione del superbollo il segmento delle vetture di potenza oltre i 185 kw nei primi 9 mesi del 2012 ha avuto una contrazione del 44,1%.
Il primo a perderci è lo Stato
Se questo trend verrà mantenuto a fine anno si genererà un gettito da superbollo pari a 155 milioni di Euro a fronte del quale c’è un minor gettito di IVA, IPT e Bollo, pari a 90 milioni di Euro e quindi portando il beneficio complessivo per l’erario a soli 65 milioni di Euro contro i 168 milioni di Euro pianificati.
In relazione al mercato dell’auto nel complesso, sempre secondo l’Unrae, a causa delle manovre fiscali, nei primi 6 mesi del 2012 lo Stato ha avuto 1,25 miliardi di minor gettito IVA, che diventeranno 2,3 miliardi a fine anno. In negativo anche l’incasso delle IPT visto che le stime dicono che sempre alla fine del 2012 il minor incasso, rispetto al 2011 si prevede sia inferiore di 100 milioni di Euro.
Quanto sia importante il mondo dell’Automotive per il sistema Italia emerge, anche da altri dati messi a disposizione da diversi centri studi e dalle associazioni del comparto. In particolare secondo le stime di Econometrica, l’intero settore dell’automotive nel 2011 valeva il 13,4% del PIL italiano e secondo i dati Unrae il mondo dell’automobile nel 2010 ha garantito allo Stato un gettito di 67,8 miliardi di Euro, pari al 16,6% del totale e con un’incidenza del 4,4% sul PIL.