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Il 2022, nonostante l'inflazione, la crisi dei chip e le tensioni geopolitiche, è stato un anno brillante per la Porsche che ha appena resi noti i bilanci degli scorsi 12 mesi e i programmi per il futuro. Il collocamento in Borsa di settembre ha rafforzato la posizione del costruttore tedesco che ora ha più autonomia operativa e intende sfruttarla in due settori: batterie per le elettriche e software.
Fra i prodotti in arrivo nel campo delle emissioni zero il CEO Oliver Blume ha confermato la Macan elettrica per il 2024 seguita l'anno successivo dalla 718, che a medio termine sarà un modello con le sole batterie. A seguire Cayenne (termica e BEV) e un'altra SUV più grande ancora, sulla piattaforma SSP Sport totalmente a batterie che - sono parole di Blume - garantirà un'esperienza completamente nuova a bordo, e di solito nulla è detto per caso alla Porsche.
La Cayenne sarà ristilizzata già nel 2023 ampliando l'offerta delle ibride plug-in con autonomia ancora maggiore e un nuovo chassis che aumenterà le capacità off road e di confort.
Il CEO ha anche sottolineato la presenza di Porsche nel campo della ricerca e produzione dei carburanti sintetici (in Cile è già operativa una fabbrica di e-fuel), ribadendo che - in buona sostanza - il Governo tedesco deve battersi perché negli accordi per il 2035 siano inclusi anche questi combustibili. E infatti la posizione assunta dal Governo nelle ultime settimane riflette le posizioni di Porsche per una neutralità tecnica nell'ottenimento del piano "Fit for 55".