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Mentre la deadline della consegna di fine maggio si avvicina, alla maledizione di Ponte Morandi si aggiunge una nuova iattura: una rampa elicoidale - progettata anch'essa dallo stesso autore del viadotto - risulta in condizioni pessime.
Ammalorata e con un degrado importante, si legge nella relazione presentata dall'ingegner Placido Migliorino, l'ispettore inviato dal Mit per verificare lo stato di salute genere della povera rete autostradale ligure. Una specie di uomo della provvidenza, altresì detto Il Mastino, con una veste di controllore dei controllori attesa e auspicata, che non potrà che rappresentare un bene per questa e per le molte altre vicende che caratterizzano la scalcagnata viabilità ligure.
Si tratta, peraltro, di uno snodo di fondamentale importanza, poiché si trova subito dopo il casello di Genova Ovest, cioè a una delle estremità del ponte crollato, e consente di imboccare la A7 verso Milano.
Più o meno cruciale che sia, in ogni caso, in queste condizioni non è percorribile e dev'essere sottoposto a lavori. E pure in fretta, affinché siano completati prima della consegna del Morandi 2.0.
Nonostante, in risposta al feedback dell'ispettore del Mit, Autostrade per l'Italia abbia comunicato di aver avviato già da tempo le attività di verifica, manutenzione ed eventuale ripristino tese ad arrivare senza ritardi o problematiche all'inaugurazione del nuovo viadotto, è impossibile fare a meno di domandarsi come mai in tutti questi mesi, durante i quali l'area è stata chiusa al traffico e a disposizione delle squadre Aspi, la questione non sia finora mai stata affrontata nel modi e nelle sedi opportune.