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Dopo poco più di quattro mesi dal crollo del Ponte Morandi che ha provocato 43 vittime è stato approvato il progetto per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera. La struttura commissariale guidata dal sindaco di Genova Marco Bucci ha scelto il progetto dell'architetto genovese Renzo Piano.
Il nuovo ponte sarà costruito da una cordata pubblico-privata costituita da Salini Impregilo, Fincantieri ed Italferr che costituiranno una società ad hoc denominata “Pergenova”. Il decreto di assegnazione dell'appalto spiega che il progetto di Piano spiega che si tratterà di un ponte su pile «nel rispetto della sensazione psicologica maturata in città dopo il crollo del “ponte Morandi” nei confronti di altre tipologie di ponti con parti sospese o strallate».
“12 mesi per far ripartire Genova. Questo il sogno che ci accingiamo a regalare subito prima di Natale ai genovesi, ricordando le vittime di questa terribile tragedia, per far ripartire la città in tempi rapidi, dando un segnale forte a tutto il paese, perché la ripresa economica e l’occupazione possono ripartire dalle grandi opere. Siamo a Genova per spirito di servizio e con Fincantieri ci sentiamo attrezzati per aiutare la città e le sue persone. Tanti nostri operai che lavorano al Terzo valico sono liguri e noi vogliamo essere loro vicini dopo la tragedia che ha colpito questa città”. Così Pietro Salini, Amministratore Delegato di Salini Impregilo, ha accolto la notizia dell’assegnazione del progetto annunciata dal Commissario Straordinario per la ricostruzione Marco Bucci.
“Fin dal primo momento Fincantieri si è resa disponibile, lo dovevamo a Genova e alla Liguria”, ha commentato l’Amministratore Delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono. “La nostra competenza nella gestione di processi e prodotti complessi ci pone nelle condizioni di realizzare il miglior lavoro possibile per dare alla città nei tempi previsti un’opera bella, funzionale e che duri nel tempo. Sono convinto che la nuova infrastruttura sarà il migliore esempio di un’Italia che, se unisce le proprie eccellenze, può fare sistema e compiere grandi opere al servizio del Paese”.
La nuova opera sulla A10 avrà caratteristiche particolari: 43 antenne luminose alte dai 30 ai 40 metri omaggeranno le altrettante vittime del crollo della vigilia di Ferragosto, mentre la struttura in cemento armato ed acciaio ricorderà nelle forme la prua e la sezione di una nave. 22 i piloni e 18 i pilastri a forma di chiglia, alti 4 e larghi 10 metri, per una lunghezza di 1,1 chilometri su 22 campate. Ci saranno tre corsie per senso di marcia, di cui due larghe 3,75 metri e la terza d'emergenza da 2,75 metri. Sulla barriera antivento saranno presenti dei pannelli fotovoltaici.
Il costo dell'opera è stato stabilito in 202 milioni di euro al netto dell'Iva, che dovrà pagare Autostrade per l'Italia, la quale nei giorni scorsi ha annunciato ricorso contro il decreto che l'ha esclusa dalla partecipazione alla ricostruzione e che le impone di farsi carico della spesa, anche se Aspi ha escluso di presentare istanza di sospensiva per non rallentare i lavori.
Che partiranno intorno a febbraio, dopo che saranno completate la demolizione e la rimozione dei detriti che costerà 19 milioni di euro Iva esclusa. Il completamento del nuovo ponte è previsto entro 12 mesi, mentre l'inaugurazione è prevista per l'inizio del 2020.