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«Il ponte Morandi non lo può ricostruire Autostrade, al massimo ci mette i soldi, ma lo deve fare un'azienda di stato così possiamo controllare la qualità della ricostruzione. Inoltre stiamo per desecretare i contratti di autostrade e togliergli le concessioni. Siamo poi convinti della nazionalizzazione delle autostrade. Al Governo nessuno vuole ridare ai Benetton le autostrade italiane».
E' quanto assicurato su facebook dal vicepremier Luigi Di Maio, che boccia la proposta di Autostrade per l'Italia di ricostruire (in ferro) il viadotto Pocevera crollato lo scorso 14 agosto, i cui tempi di realizzazione sarebbero di cinque mesi secondo quanto comunicato dalla stessa Autostrade per l'Italia nei giorni scorsi.
I tempi di ricostruzione sono comunque determinati dalla situazione dell'area interessata dal crollo del ponte Morandi. Mentre si rimuovono le macerie (la quantità è stimata in 80.000 metri cubi), si inizia a ragionare sulla demolizione dei tronconi pericolanti.
«Per i primi di settembre, direi entro la prima settimana, potremmo iniziare la demolizione di ponte Morandi». A fornire le tempistiche è il sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti Edoardo Rixi, che per quanto riguarda i tempi che l'operazione comporterà, spiega che «dipende dalla tecnica che verrà usata e da quanti cantieri in contemporanea si riesce ad aprire. Penso comunque che si vada verso un mix tra l'utilizzo di microcariche esplosive e smontaggio».
Ancora vietato l'ingresso in tutta l'area rossa, quella sul lato est del viadotto, provvedimento che impedisce agli sfollati di poter entrare nelle case a recuperare i propri oggetti.
Intanto Austostrade per l'Italia ha fatto sapere di aver versato quasi tutti i contributi economici previsti per le famiglie danneggiate dal crollo del ponte sulla A10. Il contributo ammonta da 8.000 a 12.000 euro a seconda del numero dei componenti della famiglia e si aggiunge agli indennizzi che spetteranno alle famiglie che hanno perso la casa e quelle delle vittime e dei feriti.
Autostrade per l'Italia comunica di aver versato finora «714mila euro di contributi economici per le primissime necessità a 74 famiglie di Genova, costrette ad abbandonare la propria abitazione a causa del crollo del viadotto Polcevera, e che questa cifra salirà a circa 1,5 milioni di euro lunedì mattina, quando andranno in pagamento gli ulteriori 90 nuovi bonifici già predisposti. In totale, sono già 173 le famiglie genovesi che si sono rivolte ai due Punti di contatto aperti da Autostrade per l’Italia a Genova presso il Centro Civico Buranello e la Scuola Caffaro in collaborazione con il Comune di Genova e la Regione Liguria, pari a circa il 70% delle 252 famiglie genovesi che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione dopo la il crollo del viadotto Polcevera», spiega in una nota la concessionaria.