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Un enorme investimento è in arrivo in America, per stabilizzare la situazione sui semiconduttori "una volta per tutte" Oltreoceano. Con il Chips and Science Act, il Presidente Joe Biden - fra l'altro ancora "reduce" dal Covid - ha firmato un decreto che porterà a stanziare 52 miliardi di dollari spalmati su 10 anni, tutti volti alla tecnologia scientifica e in particolar modo alla produzione interna di microchip.
Secondo il Presidente è anche un modo per rilanciare il settore manifatturiero americano, "vera spina dorsale del Paese" a detta di Biden, a cui vanno poi aggiunti oltre 80 miliardi di dollari per la National Science Foundation a sostegno di ricerca e sviluppo di innovazioni tecnologiche.
Risultato positivo al Covid-19 due volte nel corso dell'ultimo mese, Biden si porta dietro qualche problema di tosse durante il discorso, tanto da doversi fermare a un certo punto - chiedendo scusa - per bere un bicchiere d'acqua. Lo sforzo nel proseguire nonostante la tosse ha portato comunque la folla ad applaudire "per lui", oltre che per l'Act a sé.
Il Presidente degli Stati Uniti d'America sente di aver tenuto fede a una promessa, per garantire al proprio paese una posizione di rilievo nel settore manufatturiero di chp e tecnologia anche per il futuro:
"Oggi è il giorno dei Costruttori. Oggi è il giorno in cui l'America mantiene le promesse. E credo che tra cinquanta, settantacinque, cento anni la gente ripenserà a questa settimana e saprà che abbiamo fatto la cosa giusta. Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare."
La nuova legge è frutto di una lunga negoziazione durata più di un anno, fino all'approvazione del Congresso avvenuta a luglio. Subito dopo il Presidente Biden si rivolge "direttamente" agli ospiti presenti alla Casa Bianca in occasione della firma, fra cui figuravano esponenti e dirigenti di grandi attività americane quali Intel, Micron e Lockheed Martin:
"Siamo in una posizione migliore e più avanzata rispetto a tutti gli altri Paesi, per vincere questa competizione economica del XXI secolo. E voi siete la ragione per cui sono ottimista riguardo al futuro dell'America."