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Il costruttore svedese di modelli prestazionali premium a zero emissioni, ha dato il via a una campagna per denunciare la mancanza di azione delle Case nell'applicazione concreta di strategie efficaci a contrasto dei cambiamenti climatici.
Con il video "Set in Stone" si evidenzia come gli obiettivi prefissati nel documento sottoscritto alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP26), svoltasi lo scorso novembre, rischino di rimanere solo promesse indefinite.
Secondo il CEO di Polestar, Thomas Ingenlath, le aziende e i consumatori hanno "il potere di agire ora e promuovere un vero cambiamento" nei confronti dei legislatori, a maggior ragiorne in questo periodo stoprico nel quale sensazione è che vi sia "una certa stanchezza in relazione ai meeting sul clima."
Ricordiamo che alla COP26 un piccolo numero di costruttori ha aderito alla dichiarazione di Glasgow per fermare, tra il 2035 e il 2040, le vendite di auto e furgoni alimentati a combustibili fossili, in favore di veicoli a emissioni zero.
A questo proposito Polestar ha condiviso i dati di un sondaggio globale che ha visto coinvolti 18.000 partecipanti per un totale di 19 mercati, divisi tra Nord America, Asia ed Europa, riguardo il passaggio alla auto elettriche.
Particolarmente interessanti i numeri che riguardano la Svizzera: il 32% degli intervistati elvetici si è dichiarato favorevole a uno stop delle vendite di modelli termici entro il 2030, percentuale che sale al 47% e al 46% riguardo a un divieto da raggiungere entro il 2035.
Secondo la ricerca, inoltre, tre quarti del campione ritiene che la società debba consumare meno per preservare il clima e l’ambiente in vista delle generazioni future.