Podestà, Presidente della Provincia di Milano: «Area C? La trovo sbagliata e ingiusta»

Podestà, Presidente della Provincia di Milano: «Area C? La trovo sbagliata e ingiusta»
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Per Guido Podestà, attuale Presidente della Provincia di Milano, la Congestion Charge di Milano rappresenta una soluzione alla mobilità sbagliata, incoerente e mossa da un'ideologia controproducente
11 novembre 2013

Milano - In occasione della presentazione del libro "Arcipelago Area C", che facendo del metodo scientifico lo strumento principe dell'indagine, dimostra come la Congestion Charge sia assolutamente inutile per ridurre l'inquinamento nella città di Milano (come invece ha sostenuto in diverse occasioni la giunta Pisapia), abbiamo intervistato Guido Podestà, ex Eurodeputato di Forza Italia ed attuale Presidente della Provincia di Milano.

 

La posizione di Podestà si dimostra particolarmente interessante perché si trova in perfetto disaccordo non solo con quella di Pisapia e del suon governo, ma anche con quella della sua compagna di partito nonché ex-Sindaco di Milano Letizia Moratti, ovvero di colei che aveva istituito il precedente Ecopass. 

 

Perché giudica profondamente sbagliata l'istituzione dell'Area C?

«Quella di Milano è un'area che tipicamente si presta ad essere amministrata da un governo metropolitano. Trovo quindi sbagliata la scelta autonoma del Sindaco Pisapia di chiudere una piccola area centrale. Prima di tutto perché l'istituzione dell'Area C non ha portato nessun beneficio dal punto di vista della riduzione dell'inquinamento, e credo che questo sia stato ormai ampiamente dimostrato. È  vero poi che la giunta del Comune di Milano sostiene che Area C sia riuscita a ridurre il traffico in tutta la città di circa il 7%, ma bisogna considerare quanto questo dato sia stato influenzato dalla crisi economica in atto. Sappiamo benissimo infatti che il volume di traffico in Italia su strade extra-urbane ed autostrade nell'ultimo periodo è calato mediamente del 14%».

Enrico Engelmann e Andrea Trentini arcipelago area c
Enrico Engelmann e Andrea Trentini, autori del libro Arcipelago Area C

 

Perché sostiene che con Area C la condizione del traffico sia addirittura peggiorata a Milano?

«Non è un mistero che nella zona rimasta esclusa dell'Area C il traffico sia notevolmente aumentato. Questo fenomeno non fa altro che peggiorare la situazione perché le automobili sono obbligate a percorrere un maggior numero di chilometri, inquinando quindi di più, nel tentativo di trovare un parcheggio libero fuori dalla Cerchia dei Bastioni. La giunta Pisapia inoltre non ha più costruito parcheggi, aumentando al tempo stesso le strisce blu, e ha addirittura cancellato i progetti di nuovi posteggi sotterranei già in programma. Questo ha portato ad avere un maggior numero di auto parcheggiate lungo le strade, troppo spesso in doppia fila, una situazione che riduce la velocità del traffico, aumentando di conseguenza l'inquinamento». 

Ancora una volta è la parte più fragile della popolazione a sopportare il maggior peso economico di questa situazione

 

Il pedaggio di Area C colpisce tutti allo stesso modo...

«Area C rappresenta un costo pesante per tutti coloro che hanno la reale necessità di entrare in auto nel centro città e ancora una volta è la parte più fragile della popolazione a sopportare il maggior peso economico di questa situazione. Chi ha grandi mezzi infatti non si preoccupa di pagare un costo anche molto elevato pur di continuare a muoversi in autonomia. Ci deve essere una riflessione seria sull'area C, fuori dall'impianto ideologico che ha portato a prendere questa scelta. Non si può trascurare il fatto che oggi continuano ad arrivare in città 7-800.000 mezzi al giorno».

arcipelago area c
Abbiamo incontrato Guido Podestà alla conferenza di presentazione del libro Arcipelago Area C, andata in scena presso la sede della Provincia di Milano

 

Esclusa quindi Area C, quali sono possibili soluzioni per migliorare la mobilità a Milano?

«Soltanto prolungando le linee della metropolitana e creando più numerose zone di interscambio, dove chi arriva parcheggia la propria auto e prosegue a viaggiare su rotaia, riusciremo a fornire una soluzione efficacie nel medio termine per migliorare la mobilità».

 

Quali sono i reali motivi che hanno spinto la giunta Pisapia ad istituire Area C? Il desiderio di fare cassa?

«Trovo soltanto motivazioni di carattere ideologico alla base della volontà di scoraggiare l'uso del mezzo privato. Credo che alla base non ci sia tanto il desiderio di fare cassa, quanto piuttosto un concetto ideologico secondo cui l'utilizzo del mezzo privato è sempre e comunque negativo. Bisognerebbe invece ragionare sugli eventuali effetti negativi connessi all'uso del mezzo privato, ma questo non si fa. Ne sono un perfetto esempio le domeniche a piedi, prima portate avanti con convinzione e poi abolite. Bisognerebbe avere il coraggio di ammettere che certe soluzioni, una volta sperimentate, non sono state efficaci e che quindi è stato necessario eliminarle».

Ma come si fa a pensare di disincentivare l'uso del mezzo privato e spingere ad utilizzare i mezzi pubblici se si aumenta così drasticamente il costo del biglietto ATM?

 

Perché ha parlato di una certa incoerenza da parte dell'attuale governo della città?

«Ma come si fa a pensare di disincentivare l'uso del mezzo privato e spingere ad utilizzare i mezzi pubblici se si aumenta così drasticamente il costo del biglietto ATM (Negli ultimi mesi il singolo biglietto è aumentato da 1,00 a 1,50 euro, mentre sono aumentati generlamente i costi degli abbonamenti, ndr)?

area c milano
L'area C secondo Podestà non fa altro che peggiorare le condizioni del traffico a Milano, aggravando anche l'inquinamento

 

Secondo lei è vero - come sostiene la giunta - che il 100% delle entrate prodotte da Area C vengono investite a favore della mobilità sostenibile?

«Sicuramente se andiamo ad esaminare i bilanci non troviamo questa corrispondenza».

 

All'orizzonte la giunta Pisapia non nasconde la volontà di allargare l'Area C fino all'altezza della circonvallazione
«Si creerebbe uno squilibrio ancora più evidente di quello che abbiamo oggi. A quel punto infatti chi si trova all'interno di un'Area C raddoppiata sarebbe libero di scorrazzare avanti e indietro, a patto di non sconfinare al di fuori del limite, mentre tutti quelli che dall'esterno devono entrare, portando ogni giorno in città lavoro e ricchezza con i loro consumi dovrebbero pagare. Perché solo alcuni devono pagare?»

 

Giudica negativamente anche l'Ecopass di Letizia Moratti, che militava nelle file del suo stesso partito?

«Il concetto dell'Ecopass era altrettanto improprio».

Quello che cambia nelle città europee è certamente il sistema di trasporto pubblico su rotaia, che è molto più efficiente e strutturato

 

Non trova che a Milano esista però effettivamente un problema legato alla mobilità individuale in automobile, con tempi di percorrenza troppo elevati?

«La velocità commerciale in tutte le principali città europee non è diversa da quella che abbiamo a Milano. Sono appena tornato da Bruxelles, dove ho vissuto per 15 anni quando ero parlamentare europeo, e vi assicuro che la situazione del traffico non è diversa da quella del capoluogo lombardo, nonostante siano presenti infrastrutture migliori. Quello che cambia nelle città europee è certamente il sistema di trasporto pubblico su rotaia, che è molto più efficiente e strutturato rispetto al nostro».

 

Altre città hanno adottato un Congestion Charge in Europa, come per esempio Londra. Come giudica questa scelta?

«Londra ha anche la Circle Line (una delle principali linee della metropolitana londinese, ndr). Se l'avessimo anche noi la situazione sarebbe diversa».

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