Pneumatici: nuovi standard per i ricostruiti

Pneumatici: nuovi standard per i ricostruiti
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L'Airp, Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici, ha recentemente fissato un nuovo standard qualitativo per i materiali impiegati nella ricostruzione degli pneumatici al fine di garantire un maggior livello di sicurezza e affidabilità
14 marzo 2012

L'AIRP, Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici, ha recentemente fissato un nuovo standard qualitativo minimo dei materiali impiegati per la ricostruzione degli pneumatici.

L'Associazione ha infatti emanato il capitolato LTH 110, ultima edizione del capitolato LTH 70, predisposto fin dagli anni '70 con l'obiettivo di fissare il livello qualitativo minimo dei materiali impiegati nel processo di ricostruzione, per promettere un prodotto maggiormente affidabile sia in ntermini di sicurezza che di prestazioni.

La ricostruzione deve avvenire con il rispetto di norme tecniche (la Ece Onu 108 e la Ece Onu 109) emanate dalla Commissione Economica per l'Europa dell'Ufficio Europeo delle Nazioni Unite (UNECE) e resi obbligatori in tutti i paesi dell'UE dal 13 settembre 2006.

Le norme Ece Onu riguardano il processo di ricostruzione e si propongono di garantire che le procedure seguite rispondano pienamente alle regole di buona fabbricazione. Per quanto riguarda i materiali, in base ai nuovi standard fissati dall'Airp, è nata l'ultima versione del capitolato LTH che porta il numero 110 e che è stato certificato dal Cerisie (laboratorio per la certificazione e la ricerca sui sistemi elastomerici).

Oltre al risparmio, gli pneumatici ricostruiti hanno anche una valenza ambientale. Lo ha riconosciuto pure il Parlamento che, con la Legge Finanziaria per il 2002, ha stabilito che le flotte pubbliche debbano riservare ai ricostruiti almeno il 20% dei loro acquisti degli pneumatici di ricambio, quota questa che è peraltro largamente inferiore a quella media relativa agli autoveicoli privati per il trasporto merci e agli autobus.

Fonte: Ansa

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