Pneumatici: le prossime innovazioni

Pneumatici: le prossime innovazioni
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Il futuro del pneumatico secondo Marangoni
2 dicembre 2006

Torniamo a occuparci della mostra Mitomacchine ospitata dal Mart di Rovereto perchè l'inaugurazione dell'esposizione è stata anche l'occasione per ripercorrere la storia del pneumatico e soprattutto riflettere sulle innovazioni che ci attendono in questo fondamentale ambito.
Guida d'eccezione di questa riflessione è stato Mario Marangoni, presidente del Gruppo Marangoni, principale sponsor di Mitomacchine. Un punto di vista, il suo, particolarmente interessante, proprio come la storia del Gruppo Marangoni, leader nell'ambito della ricostruzione dei pneumatici - che se realizzati con adeguate tecnologie non sono assolutamente pneumatici di "serie B" - ma oggi presente anche nel mercato dei prodotti nuovi ad elevate prestazioni, estivi e invernali. Un'azienda relativamente piccola, la Marangoni, rispetto ai colossi internazionali del settore, ma in grado di conquistarsi un posto al sole sul mercato attraverso investimenti costanti in nuove tecnologie.

La ruota... resterà tonda
La prima rivelazione di Mr. Marangoni alla stampa specializzata intervenuta all'inaugurazione di Mitomacchina sembra quasi una provocazione: la ruota probabilmente resterà tonda. Sulle prime pensiamo a uno scherzo, ma il Presidente sembra serissimo, e noi finalmente comprendiamo: in futuro non sono da escludere sistemi evoluti di cingoli a geometria variabile, ma l'utilizzo di questa soluzione resterà confinata a veicoli destinati ad applicazioni molto particolari. La semplice, antichissima ruota si conferma invece come la soluzione ideale per l'automobile e dunque i pneumatici del futuro non saranno poi così diversi da quelli che siamo abituati a vedere.

Obiettivo ambiente
Le grandi novità, quindi, saranno tutte nascoste e riguarderanno mescola e costruzione. Per quanto riguarda in particolare il primo aspetto, la tendenza futura sarà quella di ridurre - fino a eliminare - la dipendenza dagli idrocarburi, sviluppando mescole innovative caratterizzate da componenti diversi. L'obiettivo non è tanto quello di sganciarsi dalla costante corsa al rialzo del prezzo di queste materie prima, quanto di ridurre l'impatto ambientale dei pneumatici, che come noto con la loro usura rilasciano delle particelle inquinanti, essendo appunto basate sugli idrocarburi. Le mescole del futuro invece saranno biodegradabili e dunque del tutto rispettose dell'ambiente.

Sospensioni ed elettronica: un partner prezioso
Sembra già finita, invece, la corsa ad aumentare la quantità di aria contenuta nei pneumatici per migliorare il confort. Con l'evoluzione delle sospensioni, infatti, questo obiettivo è affidato primariamente a molle e ammortizzatori, sempre più spesso a controllo elettronico, così il pneumatico potrà specializzarsi sempre più nel garantire la massima aderenza.

Forature e sbalzi termini? Nessun problema!
La sicurezza innanzi tuttto, quindi, e a questo riguardo per il futuro è lecito attendersi ulteriori sviluppi del concetto di pneumatico "run flat", ovvero in grado di garantire un'accettabile tenuta di strada e stabilità anche una volta forato. Grazie ad una camera d'aria microcellulare contenente uno specifico gas anzichè la tradizionale aria, infatti, si potranno realizzare pneumatici in grado di marciare anche dopo essere stati sottoposti a più forature, con perdite minime in termini di prestazioni. Questa particolare tecnica costruttiva inoltre porterà con sè un altro importante beneficio: l'insensibilità alle temperatura, a garanzia di un comportamento sempre uniforme e ideale del pneumatico.

Qualità standardizzata e prodotti su misura
Non meno importanti, infine, saranno i progressi sul fronte delle tecnologie di costruzione dei pneumatici: l'obiettivo, per una volta, non sarà quello di contenere i costi di produzione, bensì la standardizzazione della qualità, garantendo la perfetta uniformità di caratteristiche su tutti i pneumatici dello stesso modello. Un obiettivo, questo, ancora oggi difficile da garantire con i tradizionali sistemi di produzione.
Proprio Marangoni, a questo riguardo, sembra essere in pole position, avendo già in fase avanzata di sperimentazione un'isola produttiva completamente automatizzata.
Questa tecnologia, oltre a garantire la perfetta uniformità della produzione, consentirà anche un altro importante beneficio: la possibilità di variare la tipologia di pneumatico prodotto con tempi e costi minimi. Questo renderà dunque più economico realizzare anche piccoli lotti di prodotti di nicchia, rispondendo così nel migliore dei modi alla crescente differenziazione della domanda.

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