Pneumatici: 3,1 miliardi di litri di carburante sprecati per bassa pressione

Pneumatici: 3,1 miliardi di litri di carburante sprecati per bassa pressione
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Uno studio effettuato da Bridgestone ha evidenziato come il 63% degli automobilisti viaggi con degli pneumatici a bassa pressione, sprecando così fino a 3,1 miliardi di litri di carburante, pari a 5 miliardi di euro
30 marzo 2012

In Europa il 63% degli automobilisti viaggia con pneumatici a bassa pressione. E' quanto emerge dai controlli di sicurezza eseguiti da Bridgestone su 46.000 automobili in undici Paesi dell'Unione Europea nel corso del 2011.

La Casa giapponese ha calcolato che quest'abitudine causa un equivalente annuo di 3,1 miliardi di litri di carburante sprecato, pari a 5 miliardi di euro e a 7,4 milioni di tonnellate in più di emissioni superflue di CO2 (l'equivalente di 2,7 g/km di CO2 all'anno per ogni vettura in circolazione sulle strade d'Europa).

I controlli di sicurezza sono stati condotti da Bridgestone su oltre 180.000 pneumatici nei centri commerciali e nei parcheggi pubblici. L'analisi dei risultati dimostra che il 17,5% degli automobilisti viaggia con pneumatici ad una pressione molto bassa (almeno 0,5 bar al di sotto della pressione consigliata dal costruttore del veicolo) e che il 4,3% mette ad alto rischio la propria sicurezza a causa di pneumatici a pressione pericolosamente bassa (almeno 0,75 bar al di sotto della pressione consigliata).

Quasi il 20% degli pneumatici delle vetture che circolano sulle strade presenta una profondità del battistrada inferiore al limite minimo stabilito dalla legge UE di 1,6 mm e ciò rappresenta un rischio immediato per la sicurezza non solo dei conducenti del veicolo, ma anche dei passeggeri e degli altri utenti della strada.

Su un'autovettura che viaggia con pneumatici con profondità del battistrada inferiore a 1,6 mm, la velocità alla quale inizia a verificarsi l'aquaplaning si riduce, infatti, fino al 40% mettendo a rischio la sicurezza a causa della perdita di aderenza sul fondo stradale. Poco più del 3,5% degli pneumatici controllati si caratterizza poi per grave usura e bassa pressione, esponendo quindi il conducente ad un duplice pericolo.

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