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703 km/h: è questa la velocità ai confini della realtà alla quale un'automobilista di Osimo, in provincia di Ancona, sarebbe transitata davanti ad un autovelox. Un evidente errore di rilevazione, che per essere confutato necessita però di un iter burocratico complesso. Alla signora è stata comminata una multa tanto esagerata quanto il presunto eccesso di velocità: 847 euro, che diventano 863 con le spese postali e di notifica. Non solo: le sarebbero anche decurtati 10 punti dalla patente, con il rischio concreto del ritiro del titolo di guida.
Per evitare tutto questo, l'automobilista deve presentare un'istanza di annullamento in autotutela al Comando di Polizia locale, oppure presentare ricorso ad un Giudice di Pace. Se l'istanza di annullamento non dovesse essere accolta dalla Prefettura entro 30 giorni, la conducente dovrebbe pagare la sanzione da capogiro; per questo, i legali del Comitato per il Rispetto del Codice della Strada, che avevano condiviso sui social il verbale, hanno consigliato alla donna di fare ricorso: in questo modo, potrà esserle riconosciuto subito un indennizzo.