Pirelli passa ai Cinesi. E’ una rivoluzione

Pirelli passa ai Cinesi. E’ una rivoluzione
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Pirelli si prepara al più grande riassetto societario della sua storia. Nel suo azionariato sta per entrare con forza la ChemChina, un colosso della chimica cinese
21 marzo 2015

I Cinesi hanno colpito ancora. E anche questa volta c’è di mezzo un’eccellenza italiana. Pirelli, lo storico costruttore milanese di pneumatici, si prepara al più grande riassetto societario della sua storia. Nel suo azionariato infatti sta per entrare con forza la ChemChina, un colosso della chimica cinese.

Pirelli ai Cinesi entro il weekend

A conclusione del riassetto sulla Bicocca sarà lanciata un'opa che la valorizza 7,15 miliardi di euro (15 euro per azione) e dirà addio alla Borsa. Quello che non cambierà sarà il timoniere che resterà ancora fino al 2021 Marco Tronchetti Provera. «Entro il weekend si chiude. Ci sono ancora dei passi da fare» ha detto il presidente di Pirelli lasciando la sede di Gpi. Pirelli resterà italiana? Gli è stato chiesto. «Finché non ci saranno i comunicati non posso dire nulla» ha risposto.

 

Il primo cda a dare il via libera all'accordo con ChemChina è stato quello di Nuove Partecipazioni, la holding che fa capo a Marco Tronchetti Provera e che riunisce Gruppo Partecipazioni Industriali, Marco Tronchetti Provera Partecipazioni, Yura International, Vittoria Assicurazioni e Fidim. Secondo quanto si apprende hanno approvato l'operazione anche Unicredit e Intesa Sanpaolo (quest'ultima non ha avuto bisogno di passaggi in cda) anche se le bocche di tutti restano cucite in attesa del via libera definitivo che dovrebbe arrivare durante il fine settimana.

pirelli cinturato all season 12
Pirelli dovrebbe passare in mani cinesi entro la fine del weekend

La Borsa si infiamma, ma l'headquarter resterà in Italia?

La Borsa però non ha aspettato il lancio dell'offerta e ha già portato i titoli della Bicocca oltre il valore che i soci di Camfin hanno attribuito alla loro partecipazione. Il titolo, dopo una fiammata in mattinata, ha chiuso in rialzo del 2,21% a 15,23 euro (valore che incorpora il dividendo che l'anno scorso era stato di 0,32 euro) tra scambi vivaci per oltre 21,5 milioni di pezzi, pari al 4,52% del capitale sociale.

 

Gli advisor sono al lavoro sulle tecnicalità, forse per questo Pirelli al sollecito di Consob risponde, prima dell'apertura dei mercati, «di non essere stata fino ad oggi destinataria di alcuna comunicazione formale circa il lancio di offerte pubbliche di acquisto». «Le trattative sono in corso» risponde invece Camfin alla richiesta di informazioni trasparenti. Obiettivo dichiarato del riassetto è «garantire stabilità, autonomia e continuità nel percorso di crescita nel tempo del gruppo Pirelli che manterrebbe gli headquarter in Italia». 

Obiettivo dichiarato del riassetto è «garantire stabilità, autonomia e continuità nel percorso di crescita nel tempo del gruppo Pirelli che manterrebbe gli headquarter in Italia

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Quanto vale Pirelli?

In particolare l'operazione comporterebbe «il trasferimento dell'intera partecipazione detenuta da Camfin (26,2% circa) ad un prezzo di euro 15 per azione a una società italiana di nuova costituzione, controllata dal partner industriale internazionale con un contestuale reinvestimento di Camfin in detta società». Il pacchetto sul mercato costa già oltre gli 1,87 miliardi calcolati sul valore attribuito dalla stessa società. Una volta perfezionatosi tale trasferimento, verrebbe lanciata un'offerta pubblica di acquisto sulla totalità delle azioni di Pirelli che porterebbe al delisting.

 

Fonte: Ansa

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