Pirelli P Zero: 25 anni di sviluppo culminanti nel Silver

Pirelli P Zero: 25 anni di sviluppo culminanti nel Silver
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Il P Zero è nato nell’esperienza maturata da Pirelli nelle competizioni. Dal 1987 si è evoluto passando attraverso numerose supercar per poi culminare la sua evoluzione nel recente Silver
22 giugno 2012

In origine il P Zero nacque per il rally di Sanremo dalle esperienze della Formula Uno degli anni Ottanta e fu poi adattato alle esigenze della Ferrari F40 al fine di promettere valide performance anche su una vettura stradale dai valori di potenza elevati. Oggi, dopo 25 anni di evoluzione il P Zero è divenuto uno degli pneumatici favoriti in fase di prima omologazione dalle Case automobilistiche per le vetture supersportive e di alta gamma.

Sull’esperienza e sul nome di quel primo pneumatico, concepito nel 1987, si è consolidata tecnologia Pirelli che, dai campi di gara delle monoposto, dei Rally e delle derivate di serie, trae esperienze e indicazioni per lo sviluppo degli pneumatici. L’evoluzione delle coperture Pirelli si avvale del processo chiamato Interactive development process, mutuato proprio dal Motorsport, che offre ai ricercatori della P lunga un metodo di lavoro che combina le esperienze di squadre diverse di ingegneri e che porta a considerare ogni pneumatico oggetto di continui test e miglioramenti.

Oggi la gamma P Zero fa perno sul Corsa, destinato alle supersportive, e sull'attuale P Zero che si è evoluto nel tempo e sintetizza le innovazioni sviluppate in partnership con marchi automobilistici quali Aston Martin, Audi, Bentley, BMW, Ferrari, Jaguar, Lamborghini, Lotus, Maserati, Mercedes, McLaren e Porsche.

Il P Zero è uno pneumatico ad elevate prestazioni che, come lo conosciamo oggi, è stato lanciato nel 2007, evolvendosi costantemente negli anni successivi. Tale evoluzione e adattamento alle diverse esigenze di ogni singolo modello ha fatto sì che non si possa più parlare di un unico P Zero per il primo equipaggiamento, ma di uno pneumatico matrice da cui sono derivate numerose varianti appositamente sviluppate per la vettura di destinazione.

Tra le versioni derivate più recenti quella per la Porsche 911, la Lamborghini Aventador, la McLaren MP4-12C, frutto di uno sviluppo congiunto tra i ricercatori Pirelli e gli ingegneri delle Case produttrici, al pari di quello che avvenne nel 1987 per la Ferrari F40. Dal 2007, le omologazioni del P Zero sono state 250.

Caratteristiche di base del P Zero sono i buoni standard di sicurezza, promessi da ridotti spazi di frenata su asciutto e bagnato, tenuta sul rettilineo e in curva, manegevolezza e comfort. Il P Zero utilizza nano-compositi dedicati nelle mescole del battistrada e del tallone, mentre il disegno battistrada, grazie ai tre ampi incavi longitudinali, si promette di garantire una buona aderenza sui vari tipi di fondo, ed il profilo asimmetrico promette invece un’usura regolare.

Il P Zero è oggi disponibile in circa 130 misure, con serie tecnica da /50 a /25, con calettamenti da 17 a 21 pollici. La più recente derivazione del P Zero è il Silver, destinato al mercato del ricambio. Quest’ultimo, come il Cinturato P7 Blue, è uno pneumatico altamente specializzato che estremizza alcune prestazioni per soddisfare specifiche esigenze di mercato. Struttura, mescole e disegno battistrada del Silver sono state concepite, infatti, per contenere la deformazione del profilo dello pneumatico, aumentandone la vita e la costanza delle prestazioni.

Il Silver condivide con le gomme da Formula Uno il processo di calcolo e modellizzazione, ovvero la fase nella quale lo pneumatico viene ideato e sviluppato con l’aiuto di complessi modelli matematici che consentono di prevederne le prestazioni e le reazioni in svariate condizioni.
 

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