Pierallini: «Alfa 4C? Supercar senza compromessi e desiderio realizzabile»

Pierallini: «Alfa 4C? Supercar senza compromessi e desiderio realizzabile»
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Il capo dello sviluppo prodotto europeo del Gruppo Fiat ci ha parlato delle peculiarità tecniche della nuova coupé italiana che si distingue dal resto del mondo non solo per la scocca in fibra di carbonio...
30 settembre 2013

Balocco - Telaio in fibra di carbonio, 895 kg di peso, 240 CV, la nuova Alfa Romeo 4C ha tutte le carte in regola per essere considerata una delle migliori supercar di sempre. Di lei, sviscerandone tutte le caratteristiche tecniche e le peculiarità, ne abbiamo parlato con Mauro Pierallini che nel Gruppo Fiat è il responsabile dello sviluppo prodotto europeo.

Quando avete pensato alla 4C cosa volevate?
«Una supercar senza compromessi e un desiderio realizzabile. Queste due anime hanno cominciato a convivere in 4C sin dall’impostazione del progetto. Ecco perché il risultato è una vettura con rapporto peso potenza inferiore a 4 Kg/CV, in grado di accelerare da 0 a 100 in meno di 5 secondi, assicurando un tempo sul giro eccellente ed un'esperienza di guida di livello assoluto. Il tutto con un prezzo al cliente che doveva stare al di sotto dei 60 mila euro.»

E' per questo che avete scelto di basare la vettura sul motore 1.750?
«Tanta potenza significa tante prestazioni ma anche alti costi d’acquisto decisamente meno accessibili. Ecco perché abbiamo scelto di dotare la vettura del 1.750 turbo scegliendo la strada più difficile sotto il profilo progettuale. Abbiamo dovuto concentrarci maniacalmente sulla riduzione di peso sino ad arrivare all'obiettivo di stare sotto ai 900 kg di peso (895, ndr) con una distribuzione dei pesi che prevedesse un 40% sull'anteriore e 60% al posteriore.»

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L'Alfa Romeo 4C vanta un rapporto peso/potenza inferiore a 4 Kg/CV, che permettono alla sportiva di Arese di scattare versoi 100 km/h con partenza da fermo in meno di 5 secondi

 

Perché avete scelto il carbonio?
«Dopo aver deciso che la vettura doveva avere 2 posti secchi, motore trasversale/posteriore e trazione posteriore abbiamo cominciato la ricerca dei materiali in funzione della capacità di combinare leggerezza ed efficienza. Da questo ragionamento siamo arrivati a sviluppare una cellula portante del telaio in fibra di carbonio realizzata utilizzato il carbonio sotto forma di tessuto 2x2 twill, con grammatura 400, 600 o 800 g/m2 e di fibra unidirezionale di tipo UTS (Ultra Tensile Strenght) impregnata con resina epossidica. Una monoscocca sofisticatissima, prodotta utilizzando il procedimento “cocure” che consente la realizzazione di una struttura monolitica senza ricorrere all’incollaggio delle varie parti. Così, pur pesando solo 65Kg, la monoscocca ha raggiunto livelli di risposta alle sollecitazioni e di comportamento dinamico impensabili con l’adozione di altre tecnologie e altri materiali.»

Siete stati "leggeri" anche sulla carrozzeria
«Per la carrozzeria abbiamo usato l’SMC, ovvero un composto a base di polimeri scelto nella sua versione a bassa densità. Questo materiale ci ha permesso quella libertà in termini di stile e design necessaria anche per ottenere doti aerodinamiche ottimali. I flussi esterni e interni della vettura sono stati studiati per diminuire la creazione di vortici e allo stesso tempo garantire il raffreddamento del vano motore. In questo modo 4C raggiunge un Cx pari a 0.33 che, accoppiato a un valore di CZ negativo, posiziona la vettura ai vertici dell’efficienza aerodinamica, con un carico verticale paragonabile a quello di vetture con ali esterne.»

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Il motore dell'Alfa Romeo 4C è un 1.750 cc che vanta, rispetto a quello della Giulietta Quadrifoglio Verde da cui deriva, un peso di 22 kg inferiore e sfrutta un albero motore ad otto contrappesi

 

Quanto conta il motore nella dinamica di un veicolo come la 4C?
«Il 1.750 ha dato un contributo fondamentale alla “corsa contro il peso”. Si tratta di un'unità realizzata totalmente in alluminio, che nella versione 4C pesa 22 kg in meno rispetto a quello della Giulietta QV. E' dotato di un albero motore a 8 contrappesi, che determina l’incremento della giratura massima e minori vibrazioni e permette di ottenere migliori prestazioni, minori consumi di olio ed emissioni contenute. Tra le particolarità di questa applicazione del 1.750 ricordo anche i condotti di aspirazione della testa dei cilindri sono stati ridisegnati, le canne dei cilindri sono in ghisa speciale di minor spessore, e i pistoni presentano una nuova segmentatura a carico ridotto. Il propulsore della 4C utilizza anche la Tecnologia Scavenging, per massimizzare la coppia e garantire maggiore velocità di risposta del motore, l’iniezione diretta ad alta pressione (200bar) e nuovi iniettori multi-hole per una carica più omogea, il doppio variatore di fase continuo sugli alberi a camme di aspirazione e di scarico, un turbocompressore di nuova generazione legato a un innovativo collettore di scarico “Pulse Converter” che incrementa la coppia ai bassi regimi e il termostato elettrico per ridurre i tempi di warm up in ottica emissioni.»

Tutti questi interventi come hanno modificato la prestazione del motore?
«La nuova unità vanta 200Nm/l ed una potenza specifica di 137CV/l. L’80% di coppia è già disponibile a soli 1.800 giri e la potenza massima è raggiunta a 6.000 giri, con capacità di allungo fino a 6.500.»

Anche il cambio TCT è stato riadattato?
«Il 6 marce a doppia frizione a secco TCT con comandi al volante è stato ripensato con un software di gestione delle cambiate completamente nuovo. Rispetto alle altre applicazioni garantisce velocità e precisione massime nella selezione del rapporto con tempi di passaggio marcia di soli 130 millesimi di secondo al 100% full throttle.»

4C adotta sospensioni da corsa con un doppio triangolo sovrapposto ed un gruppo molla ammortizzatore coassiale, fissati direttamente alla monoscocca, mentre il posteriore sfrutta una geometria McPherson per aumentare la rigidezza trasversale


In termini di ciclistica come avete lavorato?
«4C adotta sospensioni da corsa con un doppio triangolo sovrapposto ed un gruppo molla ammortizzatore coassiale, fissati direttamente alla monoscocca. Sul posteriore abbiamo scelto una geometria McPherson per aumentare la rigidezza trasversale, abbiamo ridotto l’altezza del gruppo elastico utilizzando una molla ad asse di spinta controllato e una specifica architettura del collegamento montante ammortizzatore. Inoltre, il controllo della convergenza viene svolto da un braccio specifico, posizionato dietro al braccio inferiore, che garantisce sempre l’angolo ottimale. In questo modo la risposta della vettura è sempre “progressiva, anche nelle manovre più impegnative. Per garantire la giusta coppia a terra, e quindi la massima aderenza possibile, abbiamo anche adottato pneumatici di maggiori dimensioni sul posteriore e minori all’anteriore. Anche i freni sono stati sviluppati in ottica peso/prestazioni. I dischi freni anteriori sono di tipo ibrido con campana in alluminio e corona in ghisa.»

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L'Alfa Romeo 4C è dotata di sette diverse modalità di guida in grado di spaziare da quella preposta all'utilizzo quotidiano a quella più Race con tanto di Launch Control

 

Quante modalità di guida sono previste?
«Unendo modalità di DNA e di cambio marcia TCT, Alfa Romeo 4C può essere guidata in ben 7 diverse impostazioni: Natural (automatico e manuale) per l’uso quotidiano, più orientato al comfort, All-Weather (automatico e manuale) per un utilizzo sicuro anche in condizioni meteo o stradali non ottimali, Dynamic per una guida più sportiva su tutte le strade e Race – la nuova modalità pensata per esaltare al massimo le prestazioni e il controllo della 4C. Inoltre, la modalità Race rende disponibile il Launch Control - il sistema di gestione delle partenze da fermo - che permette di passare da 0 a 100 km/h in soli 4,5 secondi.»

Come mai avete rinunciato al servosterzo?
«Non abbiamo rinunciato al servosterzo, abbiamo scelto di non metterlo perché anche in quest'area non volevamo scendere a compromessi. Non volevamo intermediari fra la strada e il guidatore. Il rapporto di sterzo è tale da permettere di affrontare il 90% delle curve senza mai staccare le mani dal volante.»

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Nelle modalità di guida più sportive l'Alfa Romeo 4C è dotata di sistemi di controllo della stabilità tarati al fine di promettere di esaltare le doti dinamiche ed il piacere di guida

 

La taratura dei sistemi di stabilità prevede modalità "racing"?
«Nelle modalità di guida più sportive i sistemi di controllo della stabilità sono tarati in modo da esaltare le doti dinamiche e il piacere di guida. Anche in Dynamic si può “giocare” con il posteriore, perché il VDC consente un angolo di sbandata fino alla soglia di pericolo. L’ASR è tarato per agire esclusivamente sui freni e non sul motore. La modalità Race invece limita al minimo l’intervento dei sistemi elettronici. Il VDC è praticamente inattivo e l’ASR non riduce in alcun modo la potenza né agisce sui freni, la trazione è gestita dosando la pressione sul pedale dell’acceleratore. Resta invece attivo il Q2, fondamentale per massimizzare la velocità di uscita dalle curve.»

Avete provato a fare il tempo al 'Ring?
«Nel suo percorso di sviluppo, 4C è stata messa alla prova in ogni parte del mondo non solo qui a Balocco, ma anche nelle condizioni ambientali più estreme, compreso “l’inferno verde” del Nurburgring dove nel corso dei test sulla famosa pista Nordschleife, 4C ha già fatto segnare un tempo su giro di solo 8’04”, ben inferiore a quello di altre auto sportive con la stessa impostazione meccanica, ma con potenze decisamente maggiori. Un tempo che non viene certo per caso. Nel corso dei test abbiamo registrato punte di accelerazione laterale superiori a 1,1 g, punte di decelerazione nell’ordine di 1,25 g e una frenata da 100 a 0 in solo 35 metri.»

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