Pick-up e autocarri: le 7 cose da sapere

Pick-up e autocarri: le 7 cose da sapere
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Sul mercato ci sono sempre più modelli di pick-up, veicoli davvero eccezionali dal punto di vista della versatilità. Ecco le cinque cose da sapere in materia di immatricolazione, detrazione, uso privato e trasporto passeggeri
28 luglio 2016

1) Immatricolazione e omologazione: i pick-up in Italia sono immatricolati come autocarri?

Sì, almeno nel 99% dei casi. I pick-up in Italia quasi sempre vengono immatricolati come autocarri N1 (massa complessiva fino a 3,5 tonnellate). Ci sono stati però alcuni costruttori giapponesi che per brevi periodi sono riusciti ad immatricolare nel nostro Paese un numero limitatissimo di pick-up con carrozzeria “double cab” come semplici autovetture. Tra i vari espedienti utilizzati per ottenere questa omologazione si ricorda il cassone chiuso con una copertura rigida, alta come il tetto dell’abitacolo. Si tratta però di casi molto limitati.

2) Sui pick-up posso trasportare passeggeri?

Assolutamente sì, a patto che si rispetti la norma per cui un autocarro è destinato al trasporto di cose e persone addette all'uso o al trasporto delle cose stesse. Per approfondire clicca qui.

Esempio: sull’autocarro può essere trasportato l'occorrente per uno stand da allestire in una fiera e due operai addetti al montaggio dello stand stesso.

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3) I pick-up possono essere guidati soltanto durante la settimana lavorativa?

No, è una falsa leggenda metropolitana, che si è radicata da più di vent’anni nel nostro Paese. I pick-up possono essere utilizzati anche tutti i giorni, sabato e domenica compresi, a patto che l'uso del veicolo sia conforme all'immatricolazione come autocarro. Questo significa, ancora una volta, che gli autocarri sono veicoli destinati a trasportare cose. Le persone che dovessero eventualmente trovarsi a bordo del veicolo devono essere addette all'uso od alla movimentazione delle cose trasportate. Attenzione poi, perché l'uso in maniera difforme dalla normativa è sanzionabile in qualsiasi giorno della settimana (anche, ad esempio, il lunedì o il martedì).

4) Cosa si rischia ad utilizzare un pick-up in maniera non conforme alla sua immatricolazione?

La legge parla chiaro. Chi trasporta persone che NON sono addette all’uso o alla movimentazione delle cose trasportate, rischia grosso. Prima di tutto, una multa da 80 a 318 euro. Ma anche la sospensione della carta di circolazione da uno a sei mesi (in caso di recidiva la sospensione è da sei a dodici mesi).

5) Pick-up, autocarri e uso privato: un privato può intestarsi un pick-up come autocarro? 

Assolutamente sì, a patto che venga rispettata la destinazione e l'uso del veicolo come autocarro (eventuali persone a bordo devono essere addette all'uso od alla movimentazione delle cose trasportate).

Esempio: un padre si ritrova un figlio che pratica il windsurf e, quale persona fisica, immatricola un veicolo pick-up ad uso autocarro per poi utilizzarlo al fine di trasportare lui e le attrezzature (la tavola a vela, il giubbetto salvagente ecc.), tutti oggetti indispensabili per praticare questo sport. In questo caso nessuno potrebbe contestare un uso illegittimo del veicolo e sanzionarmi. 

6) Che patente serve per guidare un pick-up in Italia?

Un pick-up immatricolato come autocarro può essere guidato da chiunque sia in possesso di patente B o superiore in corso di validità. L’importante è che l’uso privato del veicolo non sia difforme alla norma che disciplina gli autocarri. Per approfondire clicca qui.

7) Un pick-up immatricolato come autocarro in che misura è detraibile?

L'Iva è detraibile nella misura del 100 % per tutti i veicoli a motore diversi dai trattori agricoli o forestali che normalmente sono adibiti al trasporto di persone o beni a condizione che gli stessi siano utilizzati esclusivamente per scopi lavorativi. Se, invece, il veicolo dovesse essere utilizzato anche per scopi diversi (cioè per lavoro ma anche per esigenze personali dell'imprenditore) la detraibilità è del 40%. E' del 100% anche per gli agenti ed i rappresentanti di commercio. Si evidenzia, quindi, che ai fini della detrazione dell'Iva l'autocarro gode delle stesse regole della vettura: non è rilevante la immatricolazione del veicolo ma l'uso che se ne fa.

Fonte: Studio Jannotta

 

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