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Peugeot e la Dakar.Macchine da guerra, non automobili. #HicSuntLeones
Posted by AutoMoto.it on Domenica 1 novembre 2015
Peugeot quest'anno ha scelto di tornare in grande stile alla Dakar con la curiosa 2008 DKR. E il prossimo gennaio è già pronta ad alzare la posta in gioco con un team stellare. I mostri sacri del rally-raid Peterhansel e Sainz infatti saranno affiancati ancora una volta dall'ex campione delle due ruote Despres e da il 12 volte iridato Sébastien Loeb. Quella del Leone alla Dakar però è una storia con radici profonde e Peugeot lo ha dimostrato ad Auto e Moto d'Epoca, con uno stand dedicato interamente alle vittorie conquistate “nella polvere”.
Le auto francesi erano giù sul podio dell'East African Safari già nel 1958. Da allora le “leoncine” domineranno quello che è considerato il rally più duro del mondo vincendone addirittura tre edizioni consecutive, fra il 1966 e il 1968. L'egemonia si fa assoluta però nel 1976, quando la 504 berlina trionfa in tutti i più importanti rally-raid africani di allora. All’inizio 1976 arriva la 504 coupé V6 da 225 CV ed è subito record: al Safari partono in 58, arrivano in 8, e la prima è la nuova leonessa.
Di lì a poco, la saga africana inaugura un nuovo capitolo: la Parigi-Dakar. Alla partenza dell’edizione 1987, Peugeot schiera al via tre 205 T16 Grand Raid. Vincerà quella pilotata dal campione Ari Vatanen, che ha proprio il numero di gara «205». Intanto a luglio 1987 è pronto anche il telaio C226 - proprio l’esemplare portato ad Auto e Moto d'Epoca - e la vettura, sponsorizzata bianco-azzurro Pioneer. Nel 1988 la squadra Peugeot alla Parigi-Dakar si compone non solo delle due 205 T16 Grand Raid ma - dopo il lancio della 405 berlina eletta “Auto dell’Anno 1988“ - anche delle due nuove 405 T16. Sarà un'edizione tinta di giallo: infatti la 405 di Vatanen, mentre era in testa, viene rubata a Bamako. Ma ciò non basta a fermare le 205: prima con Kaukkunen, sesta con Ambrosino.
Intanto è pronta anche la 405 T16 con telaio C403, anche questa esposta allo stand Peugeot che - con i colori Pioneer - si aggiudica la terza posizione con Pescarolo al Rally di Tunisia. Nel 1989 la formula di due 205 T16 (con Wambergue e Frequelin) e due 405 T16 (con Vatanen e Jackie Ickx) viene ripetuta. Le due 405 T16 sono in testa e stanno raggiungendo il traguardo quando il Direttore sportivo Jean Todt è costretto a usare una monetina da 10 Franchi per decidere chi dovrà tagliare il traguardo per primo: sarà Ari Vatanen con la sua numero 204, seguito subito dalla numero 206 di Jacky Ickx. Le 205 T16 si piazzano 4a e 8a. La“nostra“ 405 T16 con telaio C403 vince poi il Rally di Baja in Spagna con Ickx e subito dopo il Rally dei Faraoni con Vatanen. Ma l'apoteosi arriva alla Dakar del 1990: primo Vatanen, secondo Waldegaard entrambi su 405 T16, terzo Ambrosino con una 205 T16, mentre la seconda 205 T16 arriva 11a, a coronamento di quattro anni di dominio assoluto.
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