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Quasi tutte le tecnologie passano per una "nicchia" specifica, prima di arrivare anche all’uso “civile”. Basti pensare ad esempio ai computer, una tempo disponibili solo per enti statali come la NASA, o ai sistemi Radar (e poi LiDAR) inizialmente esclusivi dell’esercito e dell'aeronautica.
Oppure potremmo parlare di quelle tecnologie automobilistiche che prima passano per il motorsport, e in particolar modo la Formula Uno: il cambio al volante ne è un esempio, così come il telaio in fibra di carbonio sperimentato dalla McLaren negli Anni ’80 o i comandi della radio sul volante, nati in Formula 1 come interruttori per la gestione del motore.
Insomma sono tantissime le soluzioni che nascono dall’ingegno nel motorsport e arrivano poi sulle auto stradali come migliorie in termini tecnologici o di prestazioni, ma - almeno fino all’ultimo periodo - non si poteva dire altrettanto sull’attenzione alla sostenibilità e alle tecnologie a lei annesse. Insomma, la Formula 1 serviva solo a dimostrare "quanto veloci si potesse andare bruciando benzina”.
Le cose però sono cambiate nel 2014, quando il Consiglio Direttivo della Formula Uno ha adottato nuove regole sulle emissioni che hanno di fatto portato in auge gli attuali powertrain ibridi V6. Nel corso del 2022 queste regole sono nuovamente cambiate per imporre una maggiore efficienza, e cambieranno ancora nel 2026: questa è la data in cui le auto dovranno consumare molta meno energia, e produrre zero emissioni nette di CO2 (Net-Zero CO2 Emissions).
Fra le altre cose, con “nette” si intende che “nel complesso la somma di inquinamento emesso e di CO2 risparmiata/riassorbita deve essere pari a zero”. E in questo senso, è fondamentale che ogni singola componente sia particolarmente attenta alla sostenibilità. Sicuramente, nelle primissime posizioni, ci sono i lubrificante per motori.
Ed è proprio qui che entra in gioco PETRONAS Syntium, lubrificante utilizzato per la prima volta dal team Mercedes-AMG PETRONAS F1 in ognuna delle otto stagioni consecutive in cui ha conquistato il Campionato Costruttori. La maggior parte dei motori endotermici moderni non supera il 33% di rendimento energetico - ovvero, trasforma in energia cinetica solo fino a un terzo della reale energia chimica potenziale del carburante, e gran parte di questa energia si disperde in attriti e calore, per altro con quest'ultimo che quando eccessivo può anche danneggiare componenti fondamentali del motore (cilindri, pistoni, alberi e così via).
Per rimediare al problema, PETRONAS Syntium interviene con una protezione contro l'usura delle componenti critiche più efficace del 37,8% rispetto alle formule precedenti. La resistenza all’ossidazione invece migliora del 68%, controllando le morchie, ritardando l’ispessimento dell’olio stesso e mantenendo un fil. protettivo stabile per le massime prestazioni del motore.
Questo avviene anche grazie a una riformulazione del 2022 e all’aggiunta della nuovissima tecnologia “CoolTech+”. E naturalmente, migliorando l’efficienza complessiva del motore intero, non mancano vantaggi anche nel consumo di carburante e di conseguenza nell’emissione di inquinanti allo scarico: fino al 3% di consumo in meno, per un risparmio di denaro costante e un impatto ambientale ridotto.
Fausto Lupone, Sector Expert del Technical Service EMEA di PETRONAS Lubricants International, spiega come l’uso di un lubrificante come il Syntium sia un vantaggio per tutti e a 360 gradi:
“La tecnologia CoolTech+ consente al motore di sprecare meno energia e massimizzare l’efficienza, qualunque sia la strada da percorrere. Con una migliore protezione del motore, PETRONAS Syntium salvaguarda le parti del motore per garantire sempre prestazioni ottimali in qualunque condizione.”