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Mercedes-AMG festeggia i primi 50 anni dalla propria nascita, datata 1967, con un ricco evento in pista a Monza: il Tempio della Velocità e la gamma altamente sportiva nata dalle corse della Stella a tre punte per una due giorni da leccarsi i baffi, se si amino le auto sportive e gli autodromi. AMG ha infatti offerto non solo ai propri clienti possessori ma anche a tutto il pubblico, delle opportunità non comuni, quelle di poter toccare con mano e saggiare in pista, modelli di un certo pregio e soprattutto altissima prestazione. Oltre 250 gli iscritti tra i possessori, che sono arrivati da luoghi anche distanti dalla Brianza, come Sud Italia e nazioni limitrofe, addirittura chi con più di una vettura, per fruire della grande opportunità delle sessioni libere sul tracciato della F1. Già, quanto se ne voglia, grazie alla Casa che ha permesso a chi voleva tra i propri clienti, di consumarsi letteralmente le gomme a suon di giri sullo stradale monzese.
Nel Paddock che esattamente due settimane prima vedeva campeggiare il Motorhome del vincente Team di F1 targato AMG (Lewis Hamilton primo al Gran Premio d'Italia 2017 davanti a Valtteri Bottas, ndr) tanti fan del marchio e di Mercedes ma anche della sportività in genere, ben gestiti nella fruizione delle attività proposte dallo staff della filiale italiana del costruttore tedesco. Si sono unite una completa informativa ed esibizione della gamma attuale, con presenza anche di rappresentanti delle aziende fornitrici, quali l’italiana Miko realizzatrice della microfibra Dinamica (presente anche sulla selleria della già iconica Project-One) a una bella carrellata di modelli storici per l'azienda nata il secolo scorso, il cui acronimo rimanda alle iniziali di una cittadina tedesca cara ai due fondatori e ai loro stessi cognomi (Hans-Werner Aufrecht ed Erhard Melcher, da Großaspach). Sigle a parte, la sostanza di allora si legava alla stretta attività di creazione o preparazione, con assemblaggio dopo il necessario sviluppo, di motori altamente prestazionali. Quella piccola azienda, che pensava a fare i motori per correre nelle gare, a distanza di 50 anni nel 2017 è diventata una sussidiaria di Mercedes-Benz (Daimler AG) nota in tutto il mondo, che sforna molto di più: non solo una serie di modifiche o accessori di alta prestazione, specifici per i modelli tedeschi, ma una vera gamma di automobili venduta direttamente dai Concessionari ufficiali della Casa madre, che ha ben capito nei decenni come questo spirito derivante dagli autodromi, ben si applicava a molte delle proprie berline o coupé, inizialmente le mitiche 190 E o Classe C, passando poi per generazioni di auto che derivavano o si ispiravano a quelle che corsero nelle varie categorie di Turismo, Endurance o DTM (categoria dove la Classe C è ormai storica regina) fino alle serie GT internazionali, con le prime CLK e seguenti eredi; oggi ci sono persino i SUV stradali, con etichetta AMG derivante da quelle esperienze. Tanti modelli già, 56 per l’esattezza, ma pochi prestanti motori a benzina (per ora, in attesa degli ibridi, ndr) sotto i cofani: questa è la chiave costante nel mezzo secolo e questo è quello che si spiega anche nel motto AMG “un uomo, un motore”. Già, aprendo il cofano di una AMG si nota subito una targhetta con una firma della persona responsabile dell'assemblaggio di quel motore, è una e molto qualificata; sebbene l'azienda trasferitasi in più grande sede, Affalterbach, oggi occupi circa 1600 persone, non sono poi tanti quelli che possono permettersi di assumere una tale responsabilità, per un cliente esigente come quello di AMG.
L'unico grande peccato da noi in Italia onestamente è che questa gamma supera i limiti di cavalleria imposti per l’arcinoto superbollo che penalizza veramente troppo, non solo le tasche ma in particolare lo spirito, la passione e anche il prodotto stesso. Ma tant’è per ora, si deve a maggior ragione apprezzare gli eventi come questo del compleanno AMG, ricco di possibilità non comuni, poiché non ovunque si ha la fortuna di avere una filiale nazionale che renda prelibati e preziosi prodotti premium disponibili a tutti, in una pista.
Tra i modelli storici esposti a Monza, simbolo dei passaggi importanti nell’attività e storia AMG, si notava per vistosa colorazione rossa la primissima AMG 300 SEL 6.8 del 1971, vincente alla 24 Ore di Spa-Francorchamps, per poi essere sostituita da modelli derivati Classe C come la W202 36 AMG del 1993: totalmente parte del mondo Mercedes in quanto icone della competizione usando berline percepite sino ad allora come puramente turistiche. Poi le fantastiche SLS del nuovo secolo, arrivando fino alle ultime nate, le GT costruite in sei versioni di serie più due da corsa, con l'apprezzato V8 biturbo che può spingersi sino ai 600 CV circa, secondo le versioni. Sempre tanta cura per i motori, corredata dai tipici spunti sportivi in chiave Mercedes AMG ben visibili nelle griglie frontali e nelle parti aerodinamiche in carbonio, piuttosto che per ruote e impianto frenante (es. pinze Brembo sei pistoncini) mentre internamente si intensifica il contatto con la vettura nei materiali e nei toni, mantenendo la razionale ed efficiente impronta della Casa madre, che concede quando si viaggi a filo di gas, costante e confortevole sicurezza.
Una delle grandi opportunità offerte da Performance Day Anniversary 50, la più apprezzata invero, vedendo le file di partecipanti, è quella di poter sedersi in una AMG attuale e andare in pista, con due modalità diverse: quella da passeggero, con il Taxi-driving di un istruttore o, se si è più fortunati, anche con il volante tra le mani e il piede a fondo, percorrendo il rettilineo monzese recentemente asfaltato a nuovo, la impegnativa prima variante, piuttosto che la Ascari o la Parabolica, sentendo la bontà di queste auto costantemente amiche nonostante l’impressionante rombo degli otto cilindri. Da soli è facilissimo superare i 200 Km/h sul dritto, ma è nel caso del Taxi-driving che si capisce come sfruttare a pieno la trazione integrale 4Matic, andando a pelo dei cordoli, accompagnando le forze che entrano in campo quando si gira davvero forte a Monza sicuri dell’appoggio e della frenata di una AMG in modalità S+ Sport Plus (che usa non solo piena potenza ma anche settaggio più tonico di Drive by wire, sospensioni, sterzo e scarico, ndr). La nostra esperienza è stata sulla A 45 e CLA 45, in piazzale, sulla C 43 Coupé e sulla bellissima AMG GT C (edition 50) che non si vorrebbe abbandonare mai in pista. L’ultima impressionante per la prestazione, da usare a filo di gas inizialmente per andare poi molto più veloce che con le altre AMG, grazie a chicche tecniche come l’asse posteriore sterzante e uno Speedshift 7 rapporti che gestisce al meglio l’otto cilindri biturbo tedesco. Risposte fisiche genuine nelle sensazioni e sempre oneste nella reazione. Non si bada ai dettagli pur interessantissimi dell'abitacolo, confidenti dell’ottimale funzionamento di una AMG, ma a quanto si senta, come su una vera e pura auto sportiva: mai in crisi seria anche se esageri un po’ in mezzo alle varianti, con auto capaci a velocità elevatissime (stratosferiche per la GT) di appoggiarsi all'aiuto della trazione integrale e dei controlli di trazione e bilanciamento, che si fanno sentire un po' meno nella modalità S+, quella da usare in questi casi tutelati, per esprimere a fondo i 557 cavalli della GT C o i 367 della C 43. Ovviamente la C 43 paragonata a caldo è meno corsaiola anche quando portata all'estremo in pista, perché fa capire quanto comfort e quale esteso margine di sicurezza sia lasciato a un conducente che, mediamente, ci possa anche viaggiare parecchio in strada; perché con questa filosofia prestazionale in chiave forte ma razionale ci si può anche viaggiare molto; dove se ne abbia la possibilità o le nazioni non abbiano certe limitazioni proibitive, ci si diverte anche, non poco, in circuito chiuso. A tutti comunque, durante il weekend, data la possibilità semplice e senza pensieri del Taxi Driving: impressionante se non si sia mai stati in pista a Monza, meravigliosa apprezzando la precisa e sicura risposta delle AMG ai comandi degli istruttori, un po’ oltre quelli di un ordinario guidatore in termini di spazi frenata e velocità percorrenza...
Un altro aspetto interessante che si è vissuto in questo AMG Performance Day Anniversary 50 monzese, oltre quelli statici, musicali o del temporary shop ufficiale, è quello degli esercizi nell’area Paddock 2, con percorso handling sulle AMG Classe A 45 e le prove di accelerazione in piena potenza, con arresto, sulle CLA 45 e CLA Shooting Brake 45. Sono solo due degli esercizi che la AMG Driving Academy propone in maniera completa sul territorio nazionale, secondo corsi giornalieri in linea con quelli della Casa in madre patria (dove operano tra gli altri campioni Bernd Schneider e Karl Wendlinger, ndr). Pratiche di guida su asfalto o neve con istruttore, che consentono di conoscere a fondo il proprio veicolo e di riuscire a frenare negli spazi utili, pur arrivandoci a pieno gas, piuttosto che eseguire un percorso con curve di ogni tipo di angolatura nella miglior maniera, rapida e senza penalità. Questo secondo esercizio è quello che tipicamente si esegue al termine del corso, per stilare una classifica tra coloro i quali hanno preso parte. Proprio l’handling con la A 45 è stato davvero molto divertente, perché eseguito strapazzando nelle prime due marce la vettura senza timori reverenziali, rispetto all'autodromo vero e proprio dove comunque un po' di cautela la impongono, macchine che superano ampiamente velocità ordinarie e valgono cifre a cinque zeri. È proprio con questi esercizi “base” che grazie alla AMG Driving Academy si inizia a prendere confidenza con questo tipo di vetture altamente prestazionali, che meritano una formazione specifica e che vivamente consigliamo, come consigliamo di non perdere l'occasione di altri eventi in pista by AMG, nel 2018.
L’auto che più ci è più piaciuta guardando anche al passato, sicuramente in quanto a stereotipo delle prime berline da corsa Mercedes AMG, è la Classe C 63 degli anni Novanta, ma poi è lei, la regina attuale della gamma in vendita, la GT R a fare sognare ed emozionare quando al volante, in pista o da fermi. Senza dimenticare poi che i motori AMG sono forniti ad altre Hypercar e Supercar che sfruttano la cura dei preparatori tedeschi per i 12 cilindri, come quella della blasonata Pagani Huayra, che era presente nel paddock, costantemente ammirata. Dal punto di vista più commerciale infine, sappiamo che AMG punta nel 2017 a superare le 100.000 vetture, grazie soprattutto a USA, Cina e Germania, con il mercato italiano che premia maggiormente i modelli 43 e 45 soprattutto di Classe A ma, detto tra noi, pur tralasciando la specialistica serie GT che parte da 128.700 €, la nuova e raffinata AMG C Coupé 43 è veramente una gran bella interpretazione, moderna ed educatissima, dello storico principio: veicolo non esagerato nei volumi, che con il V6 prossimo ai 400 CV incarna lo spirito AMG in modo più raffinato e signorile di altri; ci si viaggia, in confort assoluto, spazio e sicurezza; insieme al carattere espresso dagli interni e alla prestazione tipica, non comune e sempre presente sotto il pedale, dove e quando possibile.
Amg
Via Giulio Vincenzo Bona, 110
Roma
(RM) - Italia
800 77 44 11
https://www.mercedes-amg.com/en/home.html
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